ROMA - Ignoriamo il prima e il dopo ieri (23 marzo 2012) Papaleo-Pascale o Pascale-Papaleo, né se c'è mai stato. Neppure se, poche ore fa, l'ultimo protagonista del Festival di Sanremo, abbia recitato o fatto sul serio. Certo è che, in faccia a Daria Bignardi (Le Invasioni Barbariche, su LA7), l'attore lucano non è rimasto per nulla sereno di fronte alle solite schede-ritratto che l'intellettuale di Caserta propone nel programma, intervallando le chiacchierate che Bignardi fa con i suoi ospiti a tu per tu.
"Non mi è piaciuta per niente questa cosa realizzata su di me", ha subito esternato, al rientro in studio, Rocco Papaleo, dopo aver visto i pochi secondi del video che Antonio Pascale (L'Intellettuale di Servizio) gli aveva dedicato. Dure le parole "sensi di colpa" e "sofferenza", forse.
"Non mi è andata giù la vergogna, si confonde il pudore con la vergogna. Tutte le interruzioni di altra gente in quelle campagne, tra le parole di Pascale, e le stesse cose che ha detto non le ho proprio comprese. Fuori luogo. Devo dire la verità: mi ha sul serio infastidito questo suo intervento. Le persone bisogna conoscerle bene, che ne sa di me? Certe cose preferisco che si dicano in un bar, da soli. Non davanti a milioni di persone. La parola vergogna non mi piace".
"Questo mio pensiero volevo dirtelo, cara Daria. Ho voluto togliere il velo di finzione tra me e te, potevo tenerlo. Questa uscita di Pascale non mi è proprio piaciuta". Bignardi, dal canto suo, ha cercato di spiegare al "padre del superdotato e marito della Littizzetto" il modo di irrompere di Pascale nello spazio-intervista e la particolarità dei ritratti dei personaggi, con cui lei si intrattiene, che è solito fare lo scrittore. Non riuscendo, però, a convincere l'attore e musicista della Basilicata.
Ripetiamo: non conosciamo il prima e il dopo ieri Papaleo-Pascale o Pascale-Papaleo, né se c'è mai stato. Ma forse...
di Giuseppe Rapuano
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