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La Donna che "Amo" è Jane Austen. Firmato Anna Zancan

austen-jane ROMA - Cinquew.it ha chiesto alle donne italiane un contributo scritto su una figura femminile apprezzata per le sue gesta, il suo coraggio, la sua cultura. Anche non più tra noi. Di seguito l'intervento di Anna Zancan.
Jane Austen: una donna attuale. Immaginate di essere la penultima degli otto figli di un pastore anglicano dello Hampshire, di essere nate nel 1775 e di crescere in un'epoca in cui l'essere femminile si sviluppava all'interno dei canoni imposti da volumi quali Sermons to Young Women e Duties of the Female Sex, che vedono il rispetto delle convenzioni sociali come il valore fondamentale della vita di una donna.
E' in questo contesto che Jane Austen nasce e cresce, producendo in soli 42 anni di vita alcuni dei più famosi romanzi della letteratura inglese.
Jane Austen racconta di eroine del tutto simili a lei, per contesto culturale ed economico e per tipo di vita, eroine la cui esistenza si sviluppa fra l'ambiente domestico, le conoscenze del paese, gli scarsi eventi mondani, primi fra tutti i balli. Nessun colpo di scena, nessuna trovata per tenere alto il livello di tensione del lettore: Jane Austen racconta semplicemente quello che succede.
Appunto.
Racconta quello che succede a giovani ragazze obbligate a crescere perseguendo un modello di donna soffocante, fatto di innumerevoli obblighi e divieti, il cui scopo principale è il matrimonio, non tanto per coronare un sogno d'amore quanto per sollevare le sorti economiche della famiglia.
Ad una prima lettura, queste sembrano sciocche e superficiali cronache della realtà dell'epoca, ma nonostante l'agire dei personaggi sia sempre conforme alle convenzioni sociali, le storie di Jane Austen possiedono un sottofondo critico.
Nessuna accusa diretta, nessuna giudizio esplicito: a Jane, e alle donne dell'epoca, non è concesso esprimere liberamente la propria opinione, ancor meno se questa va contro l'ordine dominante che le vuole confinate all'ambiente domestico e dotate di scarsissimo potere. E' per questo che Jane nasconde i suoi reali pensieri dietro una serie di paraventi linguistici come l'ironia, la parodia o l'ambiguità che, una volta percepiti, trasformano completamente il senso delle sue produzioni letterarie: da trasposizioni realistiche dell'esistenza femminile a critiche verso questa. Più scrive di balli e fidanzamenti, vestiti e gite in campagna, più Jane Austen giudica e accusa tutto il sistema sociale e il peso che ha sulle donne. Fanny Price, l'eroina di Mansfield Park, dice: “Specialmente una donna, se ha la sfortuna di sapere qualcosa, dovrebbe sempre fare in modo di nasconderlo meglio che può”. Ad una lettura superficiale si può credere che Jane non faccia nient'altro che riportare su carta il pensiero dominante, quasi lo condividesse, ma letta nell'ottica dell'ironia è chiaro che questa frase rappresenta una chiara accusa verso una società che chiede alle donne di non essere troppo acute o, se si ha la sfortuna di esserlo, di non dimostrarlo apertamente.
Jane parla di donne e di quello che è il mondo delle donne: non c'è traccia di guerre, affari, studi scientifici, nulla di quello che più marcatamente rappresenta il mondo maschile dell'epoca trova spazio nelle opere della Austen. Come dice Ornella de Zordo nel suo saggio Jane Austen e il suo conformismo trasgressivo: “la storia raccontata da Jane Austen è così clamorosamente limitata entro lo spazio concesso al femminile da diventare da un lato l'esaltazione di quel mondo e dall'altro un'implicita accusa verso chi ne ha segnato i confini”. Non raccontare gli ambiti maschili significa, come in un negativo fotografico, raccontare (e condannare) l'esclusione delle donne da questi.
Il personaggio di Jane Austen, a più di due secoli dalla sua morte, è di una disarmante attualità. La lotta personale che Jane Austen ha raccontato attraverso le sue eroine, lotta fra la spontanea e sana tendenza naturale a realizzare la propria natura e i limiti imposti dalla società è, sfortunatamente, qualcosa di ben noto anche alle donne d'oggi. Possono essere cambiate le tipologie di limiti e le modalità con cui vengono imposti, ma rimane il fatto che una donna si trova ancora oggi a dover rinunciare a parte della sua libertà espressiva e comportamentale a favore dell'accettazione sociale, accettazione che può avvenire solo con l'aderenza al modello imposto.
Poco importa se il contesto sociale da lei raccontato è ormai sparito: il contenuto critico rimane attuale.
Ma Jane Austen può ancora rappresentare serenamente un punto di riferimento per le donne contemporanee grazie alla forte consapevolezza che aveva di sé e del contesto in cui viveva. Jane Austen non può sottrarsi completamente al soffocante impianto di obblighi, limiti e regole della sua epoca, ma è questa sua forte consapevolezza a darle la capacità di scegliere a quanti e quali di questi limiti disobbedire e produrre così romanzi dal contenuto sottilmente ribelle.
Ed è questa stessa consapevolezza che può aiutare molte donne di oggi a liberarsi dal gioco di un modello sociale irraggiungibile e compiere scelte più in linea con la propria natura.
Data:  28/11/2011   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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