ROMA - Cinquew ha chiesto alle donne italiane un contributo scritto su una figura femminile apprezzata per le sue gesta, il suo coraggio, la sua cultura. Anche non più tra noi. Di seguito l'intervento di Elisabetta Cantalini.
Alla domanda: “qual è la donna che apprezzi per le sue gesta, il suo coraggio e la sua cultura?”, le idee che mi sono balzate nella testa sono state moltissime. I nomi apparivano nella mia mente in ogni momento della giornata, le idee erano tante: Rita Levi Montalcini per le scoperte nell’ambito scientifico e per il premio Nobel per la medicina attribuitole nel 1986; Madame Curie per i suo lavori sul radio, elemento radioattivo da lei utilizzato per curare i malati, che hanno cambiato l’esistenza dell’umanità; Anna Frank la ragazza ebrea tedesca che grazie alle sue testimonianze riportate nel famoso “Diario di Anna Frank” ci ha permesso di capire cos’è il coraggio e qual è la forza necessaria per andare avanti anche di fronte alle difficoltà, Oriana Fallaci, già citata dalla mia collega, per la sua audacia e forza di volontà; e tante altre donne.
La vera donna che amo non è una sola, ma è la figura della donna in sé.
La donna con la sua cultura, il suo coraggio, le sue gesta ha qualità simili in tutti i paesi al mondo; la figura femminile assume sì caratteristiche differenti poiché condizionata dalle tradizioni, dal paese in cui si trova o dalla religione che pratica, ma ciò che la distingue è il suo ruolo, i suo tratti fondamentali che non cambiano in quanto donna.
Sono due le caratteristiche fondamentali della femminilità riconosciute storicamente come costanti nella donna: la maternità, legata alla procreazione, e la tensione della donna a cercare la realizzazione di sé.
La figura femminile in ogni parte del mondo e durante tutti i secoli della storia ha la capacità di donare la vita ad una nuova creatura, essere donna significa poter diventare madre.
La donna ha un dono insito in sé: l'energia della vita. Questa energia viene percepita durante la gravidanza in cui la donna accoglie, dentro se stessa, una nuova vita e vi si offre senza far intervenire la propria volontà, in un'esperienza di abbandono alla corrente della vita.
Con la nascita della propria creatura la donna accoglie ciò che è senza giudizio, accoglie suo figlio e lo ama per come è. Lei lo nutre senza attesa di ricompensa, gratuitamente e generosamente. Poi lo cresce con lo stesso amore con cui lo ha fatto nascere, infine, dopo avergli insegnato “a camminare solo con le sue gambe”, si allontana mantenendo, però, il legame d’amore che li unisce ed è indistruttibile.
La donna è il fulcro centrale della storia dell’umanità.
La donna ha anche molte altre qualità: l'amore, l'unione, la fusionalità, la generosità, la tenerezza, la compassione, l'accoglimento, la ricettività, l'altruismo, l'empatia, la sensibilità, la delicatezza, la pazienza, la comprensione, la collaborazione, il prendersi cura, la creatività, l'apertura ad altre persone.
Queste caratteristiche, insite nella donna, sono le gesta, la cultura e il coraggio che io amo. Insegnano ad ogni persona, uomo o donna che sia, a vivere.
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