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La Donna che "Amo" è Marguerite Yourcenar. Firmato Diana Formenton

Marguerite-Yourcenar ROMA - Cinquew ha chiesto alle donne italiane un contributo scritto su una figura femminile apprezzata per le sue gesta, il suo coraggio, la sua cultura. Anche non più tra noi. Di seguito l'intervento di Diana Formenton.
Sono una grande ammiratrice della scrittrice Marguerite Yourcenar e vorrei citare alcune parole e periodi, che esprimono pienamente il suo “eccelso” pensiero, che si sofferma intorno ad alcuni concetti importanti…
“cos’è l’amore simpatia?
Possiamo dire che è un sentimento profondo di tenerezza per una creatura, quale essa sia, con la quale condividiamo gli stessi rischi, le stesse vicissitudini. Questo io lo sento molto forte ma non è esattamente ciò che la gente chiama amore nei romanzi, o a teatro. …(omissis)..si tratta di un legame, carnale o no, sensuale sempre, in cui però la simpatia prende il sopravvento sulla passione”
con queste parole Marguerite Yourcenar spiegava a sé stessa quel lungo connubio, che ha potuto sperimentare e vivere con l’intellettuale Grace Frick. E prosegue nella conversazione “ad occhi aperti” con Matthieu Galey, analizzando il concetto di “amore”:
“Devo dire che c’è un’altra cosa che mi ha sempre alquanto infastidita nella nozione francese dell’amore, e forse in tutte le concezioni europee dell’amore, ed è l’essenza del sacro, il fatto che, a causa della nostra educazione cristiana o, se vogliamo postcristiana, e di tutta la psicologia che abbiamo dietro da almeno millecinquecento anni, abbiamo perso il sentimento della sacralità dell’amore…o più semplicemente, dei legami sensuali, se non addirittura dei rapporti quotidiani. Contrariamente alla sposa indù, che sente di essere una dea e di rappresentare per un momento Sita unita a Rama, la maggior parte degli amanti non sente alcunché di simile, anzi, se per caso uno dei due ha questo senso di sacro, è molto improbabile che l’altro lo provi nello stesso momento. E’ molto più diffusa una coscienza in base alla quale la sensualità è invece giudicata come qualcosa di materiale, di grossolano. Il sacro appare alquanto assente, sostituito dalla pruderie o da una cinica spregiudicatezza.”
E non di minor importanza è ciò che lei denuncia sempre nello stesso scritto…
“Non si sta forse ricreando, in un’epoca come la nostra, così scristianizzata, proprio una sorta di divinizzazione del piacere? Sì, ma generalmente come fine a sé stesso, non come strumento di conoscenza o strumento di simpatia. Ora, tutto ciò che è fine a sé finisce male. Bisognerebbe ridare al piacere il senso della via d’accesso alla conoscenza”
E per concludere il suo pensiero è utile leggere anche questo:
"Credo che l'importante, per la donna, sia di partecipare il più possibile a tutte le cause utili, e d'imporre questa partecipazione con la sua competenza. Ogni conquista ottenuta dalla donna nella causa dei diritti civili, dell'urbanistica, dell'ambiente, della protezione degli animali, dei bambini e delle minoranze, ogni vittoria conseguita contro la guerra, contro la mostruosa utilizzazione della scienza a favore dell'avidità e della violenza, è una vittoria della donna. E credo, anzi, che la donna sia forse in grado di farsi carico di queste cose più dell'uomo, per via del suo quotidiano contatto con le realtà della vita, realtà alle quali l'uomo è spesso più estraneo"
da "Ad occhi aperti" di Marguerite Yourcenar
ed ecco cosa pensa dei lettori:
“E’ sicura che i lettori comprendano il suo modo di procedere? Sono sicura del contrario. Certi lettori si cercano in ciò che leggono e non vedono altro che sé stessi; tutto quello che toccano si trasforma, non in oro, come per Mida, ma in una loro personale quintessenza.”
Ed ecco per lei cosa significa scrivere:
“E’ uno sforzo, una sofferenza, lo scrivere? No, è un lavoro, ma è anche quasi un gioco, e una gioia, perché l’essenziale non è la scrittura, è la visione. Ho sempre scritto i miei libri col pensiero prima di trascriverli sulla carta, e a volte li ho perfino dimenticati per dieci anni prima di dar loro una forma scritta.”
un suo aforismo per me sempre presente e sempre attuale nella mia buia esistenza
“E’ l’opinione altrui che conferisce ai nostri atti una sorta di realtà”
“L'amore è un castigo. Ci punisce di non aver saputo restare soli”
Data:  31/5/2011   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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