ROMA - Legge di stabilità, il rettore Mario Panizza: «Sta ora agli atenei lavorare con consapevolezza affinché la possibilità di assumere si trasformi nella possibilità di un reale percorso di carriera». «La legge di stabilità approvata dalla Camera dei deputati è una boccata d’ossigeno per il mondo accademico, che ha attraversato un periodo piuttosto buio durante il quale si riteneva che le università costassero troppo. Con questa manovra si torna ad investire nella formazione, nella cultura e nella ricerca». Così Mario Panizza rettore dell’Università degli Studi Roma Tre e presidente del Crul (Comitato regionale di coordinamento delle università del Lazio) commenta gli stanziamenti destinati agli atenei contenuti nella legge di stabilità annunciati dalla ministra dell’Istruzione e Università Stefania Giannini.
«Le statistiche parlano di una diminuzione degli iscritti nelle università e dei laureati in Italia, quindi questi stanziamenti sono senza dubbio un passo positivo verso la ripresa del settore. Positivi in particolare sono la riattivazione dei fondi per i Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin), dopo anni di blocco, e i nuovi finanziamenti per le cattedre che consentiranno anche la chiamata di docenti dall’estero. Opportuna anche la scelta di svincolare i ricercatori di primo livello dal “punto organico” e di sbloccare il turn over. Ora toccherà agli atenei lavorare con consapevolezza affinché la possibilità di assumere si trasformi nella possibilità di un reale percorso di carriera».
di Professori e Studenti
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