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Bruni a Cinquew.it strapazza Napolitano e mette Berlusconi al posto di Dante

bruni-intervista ROMA - Per Pierfranco Bruni, la letteratura e la vita senza il sogno, l'amore e l'ironia non avrebbero senso. Il poeta e romanziere accetta di esprimere, attraverso Cinquew.it, i suoi pensieri sull'attuale situazione politica italiana. Il presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, ricopre anche incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura, non risparmia critiche forti al capo dello Stato. Regala ai lettori anche alcuni passaggi acuti, e divertenti.
Presidente Bruni, Cossiga il "picconatore", Scalfaro il "non ci sto" e Napolitano il "se ne fregano". Alla fine facciamo che è proprio il biscapo dello Stato che picchia più duro di tutti? È la crisi o il peso degli anni che fa perdere un po' le staffe?
Non credo che l’attuale presidente della Repubblica picchi duro come si dice nella domanda. Non credo neppure che sia dovuto alla stagione di crisi o al peso degli anni. Ci sono responsabilità precise da addebitare a una mediocre classe politica che permette al presidente di assumere un ruolo che è completamente diverso rispetto persino a Cossiga. Negli anni di presidenza Cossiga c’erano degli schieramenti ben precisi e la posizione stessa del presidente era ben definita nel suo ruolo istituzionale e politico. Forse è stato uno dei presidenti non politico, ovvero che non ha esercitato la sua appartenenza di partito. Oggi pensare che dal momento in cui l’eredità ideologica e l’appartenenza storica a un partito cessi immediatamente quando si va a rivestire un ruolo altamente istituzionale è un fatto al quale non credo. La storia di Napolitano è una storia conosciuta e perché bisogna ometterla? È come dire che Letta non sia il rappresentate del Governo italiano ma nello stesso tempo è un presidente del Governo eletto nel Centrosinistra. Non c’è da vergognarsi. Mi pare così chiaro. Personalmente non appartiene alla mia storia e alla mia cultura. Così il presidente Napolitano. Non è il mio presidente. Io non mi sento assolutamente rappresentato da un uomo politico entrato nelle istituzioni ma con una storia comunista dietro alle spalle. È il garante di tutti. Bisogna interrogare chi si sente garantito da un presidente che è stato un politico migliorista del partito comunista. Non mi appartiene e non voglio appartenere alle sue garanzie. Ora che possa perdere le staffe sta nello stile dell’uomo. Un uomo non ideologico non perde mai le staffe ma la storia dominante è costruita su due ideologie: quella italiana, quella cattolica e quella comunista. È assodato con il mondo cattolico è un mondo rigorosamente ideologico come quello comunista. La storia dal 1945 recita sempre la stessa litania. Pensate al 1977 e 1978 e a oggi. Cosa sono le larghe intese? Il risultato del compromesso storico tra cattolici e comunisti.
Tra i momenti che fanno "storia" del nostro Parlamento: il voto su Ruby e gli applausi dei parlamentari quando Napolitano dice a loro, nel discorso di insediamento, che non valgono niente. Due chiose...
Una sola battuta. Le parole del presidente della Repubblica in merito a ciò non mi interessano non fanno parte dei miei ascolti. È troppo distante e non dovrebbe occuparsi di ciò. Un presidente non ideologizzato pensa ad altro.
Bruni, ultimi tre Governi: Berlusconi, Monti, Letta. Quale ha operato (sta operando) meglio? Quale ha avuto (ha) i componenti più compententi al proprio interno?
Gli ultimi tre Governi non hanno avuto e non hanno vita semplice. Escluderei sia Monti sia Letta. Non sono stati e non sono Governi, ma una ammucchiata per stare insieme. Prima gli accademici che non hanno mai capito di politica arrogandosi il diritto di fare politica in maniera arrogante e semplicemente banale. Letta è il risultato di un compromesso. La recente ricollocazione di Bindi è il risultato di ciò. Il gruppo del Pdl ne uscirà distrutto. Rappresenta soltanto un grappolo di consociati con gli ex comunisti. Non c’è più posto per una nuova Dc. Vivono alla giornata e sorridono senza equilibrio.
In confusione, il Pd e il Pdl si guadagnano un bel 10. Quale dei due partiti può avere un futuro proiettato verso la modernità che impone la società?
Singolarmente, in una struttura bipolarista, potrebbero giocare un ruolo interessante. Finora hanno recitato a soggetto. Berlusconi avrebbe dovuto staccare la spina non da ora. O, se mi permette, non avrebbe dovuto accettare un Governo di larghe intese. Si è bruciato, allora, nonostante gli avvenimenti giudiziari. Entrambi potrebbero avere un ruolo, da parti ben separate, un ruolo strategico. Ma in entrambi i partiti ci sono strazi di personalismi dovuti soprattutto alla mediocrità della loro classe politica. Non c’è una politica culturale. Anzi nei due partiti manca una cultura politica. Basterebbe poco. Ho sempre sostenuto che il suicidio della politica passa attraverso l’omicidio della cultura. In entrambi si è cercato di uccidere la cultura. È chiaro però che nel Pd c’è sempre uno zoccolo duro che è quello del marxismo mai scomparso.
Il nome di una donna e un uomo della politica che lei stima, che ritiene capace...
Se fosse meno aggressiva la Santanchè non mi dispiacerebbe. Renzi non l’ho mai capito. Ma è deformazione politica, la mia.
A quale altro presidente degli States, Obama può tenere testa? Un suo pensiero sull'attuale Comandante in Capo...
Non credo che Obama possa temere confronti. È così fragile la sua politica… forse sì, se ne farà un mito come Kennedy… Ma Kennedy cosa lascia alla politica americana e internazionale? Cuba… la Baia dei Porci…?>
Il Professore Romano Prodi tesse sempre le lodi della Cina, non manca occasione di elogiare il Dragone, in tutte le salse. Cosa pensa di quei personaggi, italiani e non, che ricoprendo ruoli istituzionali, denunciavano quello Stato orientale per la mancanza assoluta di libertà e, dopo, hanno messo tenda su quella terra? Sarebbe giusto praticare un boicottaggio degli intellettuali?
Prodi? Ma non è lo stesso di quel signore che partecipava alle sedute spiritiche durante i 55 giorni del Caso Moro? È ancora possibile credere a questi fatti... Il resto non ha commento.
Bruni, il più politico dei politici, Dante Alighieri, dove collocherebbe Napolitano, Berlusconi e D'Alema? Sistemazioni diverse o tutti insieme?
Mi fa rispondere a una domanda sul mio non amato Dante?Napolitano e D’Alema troverebbero un girone in comune e così si potrebbero raccontare i vari passaggi dal comunismo sino al Pd e come hanno fatto ad arrivare a impadronirsi del potere in un Paese Occidentale senza la Rivoluzione d’Ottobre e dopo il crollo dei Muri sempre in nome del marxismo o dell’Illuminismo.
Berlusconi? Toglierebbe il posto allo stesso Dante per riscrivere il V Canto Infernale per dare la salvezza a Paolo e Francesca. Farebbe una revisione della Commedia… Cosa che sarebbe giusta, bella e buona…
Chiudiamo comunicando ai lettori di Cinquew.it qualche suo progetto in corso, e futuro, se ce ne sono...
In corso? Il mio romanzo arabo sulla storia di Asmà e Shadi che ha ridisegnato la mia vita, la mia esistenza il mio senso… Poi, per il prossimo anno, un romanzo sul mondo degli sciamani… Di saggi è già uscito un mio raccontare su Franco Califano e poi è previsto per il prossimo anno un saggio sullo scrittore Alberto Bevilacqua. Poi non so cosa accadrà…

di Giuseppe Rapuano
Data:  26/10/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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