ROMA - Da poche ore ha preso il via il nuovo campionato di calcio italiano. Tra problemi, desideri, aspirazioni, mancanza di risorse economiche e discussioni per la costruzione di nuovi stadi. Lorenza Morello, conoscitrice del diritto nazionale e internazionale, presidente di Avvocati per la mediazione, scrittrice, con in passato anche esperienze legate alla giurispridenza nel mondo dello sport, crea per Cinquew.it il quadro dello sport più amato dagli italiani. Ne evidenzia il positivo e il negativo.
Se per lei esiste, dove trova del marcio nel calcio italiano? Qual è la componente più malata?
Da giurista ritengo che le parti più malate del nostro calcio siano nel processo sportivo, che ricorda la vecchia inquisizione, e nel gioco di potere politico celato che soggiace dietro al calcio.
Presidente, la conquista, acclarata, del mondo del pallone da parte dei procuratori, come ha fatto cambiare le società sportive?
Temo che presto, andando avanti di questo passo, si ridurrà tutto (o quasi) a una pura operazione di gestione aziendale. E questo ha anche il pericolo di mutare il tifo (sano) in pericoloso fanatismo, interno ed esterno alla società.
Ormai i dirigenti e i vari direttori generali, e sportivi, che lavorano nelle e per le squadre di calcio, assumono un ruolo di secondo piano. Questo può fare in modo che le stesse squadre, e anche i calciatori, subiscano una sorta di ricatto?
Indubbiamente sì, proprio per le dinamiche già sopra annunciate.
Dottoressa, il fatto che molte società - alcune già lo hanno messo in pratica - vogliano costruirsi dei propri stadi, non fa perdere anche quel tipo di legame che c'era tra il tifoso e la città? Penso che il tifoso senta anche un po' suo il luogo delle battaglie, esista una sorta di sacralità pubblica. Che ne dice...
Condivido appieno. L'aspetto catartico e di appartenenza di questo tipo di manifestazioni è noto e risalente come la storia del mondo, e mi piacerebbe che fosse salvaguardato.
Sappiamo cosa può accadere nell'economia e nella finanza quando i giornalisti cominciano a non fare più il loro mestiere. Lei intravede anche nel calciomercato attuale, talvolta, degli interessi particolari di alcuni operatori dell'informazione? Senza fare nomi, l'ha avvertiti in qualche occasione?
Purtroppo sì, e non è mai stato positivo. Quando ciò che spinge a un'azione è una falsa motivazione, il risultato non può mai essere sano.
Presidente, qual è stato il punto di svolta, quando si è entrati nella casa del pallone che abitiamo attualmente?
Sicuramente l'acquisto da parte di privati delle squadre di calcio e l'ingresso del calcio nei canali televisivi con conseguente allungamento della settimana calcistica rispetto al week end sono stati determinanti.
Un cartellino giallo e uno rosso a due componenti di questo magnifico sport che milioni di persone amano...
Cartellino giallo alla velata incitazione al razzismo "tollerata" in troppe occasioni, rosso alla violenza ancora spesso impunita.
A chi o a che cosa un assist per migliorare tutto il movimento calcistico italiano?
Riequilibrare le retribuzioni dei calciatori e di tutto il primo entourage sarebbe un segnale importante. Anche dal punto di vista morale.
Non so se lei abbia una squadra del cuore. Se ce l'ha, quale obiettivo si augura che possa raggiungere alla fine di questa annata calcistica?
Tifo per la Juventus. Ovviamente, vincere l'ennesimo scudetto!
Chiudiamo così: in quale sport, secondo lei, risulta presente il livello cuturale più elevato dei protagonisti?
Credo che l'equitazione possa essere menzionata in tal senso.
di Giuseppe Rapuano
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