CINEMA
    
Prima Pagina Blog Spettacolo Cronaca Arte
Cultura Libri Scuola Sport Opinioni
Centro Storico Fiat museo più popolare su Facebook/Centro-Storico-Fiat1

Cerami voleva il Nobel per Saviano. E una leggera amarezza verso Benigni

cerami vincenzo 2 ROMA - Da poche ore è morto Vincenzo Cerami, uomo entrato di diritto nella cultura del nostro Paese. Qualche anno fa (22 luglio 2010), ebbi modo di incontrarlo nell'ambito di un evento cinematografico che si teneva in un comune della provincia di Caserta. Da Benigni, al teatro, da Pasolini a Saviano: telegrammi su tutto. Ripropongo quella breve chiacchierata con il maestro. SAN POTITO SANNITICO (CASERTA) - Con Pasolini, Calvino, Monicelli, Totò, Sordi, Celentano, Benigni, Piovani, Hans Christian Andersen: lui c'entra. Con la letteratura e la poesia, lui c'entra. Con la musica, le fiabe, il cinema e il teatro: lui c'entra. Con Uccellacci e uccellini, Un borghese piccolo piccolo, La vita è bella, RockPolitik: lui c'entra. C'entra, eccome, il grande maestro delle arti italiane, Vincenzo Cerami, incontrato a San Potito Sannitico (Caserta) nell'ambito dell'evento "Cinemadamare", creatura dell'entusiasta e instancabile direttore artistico Franco Rina.
Cerami nei diversi momenti della serata del 22 luglio, ha sempre ricordato ed esaltato, con animo infiammato, la immortalità del teatro italiano e mondiale.
«Tagli, non tagli, rivoluzioni politiche ed economiche, crisi di ogni genere: il teatro supera tutto. Vive e vivrà sempre», racconta colui che ha avuto come insegnante di Lettere nella scuola media di Ciampino (Roma) Pier Paolo Pasolini.
Sulla cura dimagrante che in questi mesi l'arte e la cultura italiane sono costrette a seguire, lo scrittore e sceneggiatore romano si esprime così: «Non esiste un Paese che abbia questo tipo di comportamento e di azione nei confronti di quello che è l'unico tesoro a nostra disposizione. Soldi sottratti agli enti museali, a ogni sorta di istituzione che vuole fare cultura in questa nostra Italia. Veramente inconcepibile. Ricordo anche che noi siamo gli unici in Europa a non avere una legge sul teatro. I nostri governanti, di qualsiasi colore politico, devono finalmente capire che la cultura è una risorsa, genera indotti rilevantissimi. Spero nella detassazione sulle attività teatrali, se passa il testo arriverebbero danari pure dai privati».
Attualmente il “Premio Vittorio De Sica” è protagonista dell'operazione ricordi, Tutti al mare, primo film da regista del figlio Matteo: «Sembra ricalcare Casotto, io c'ero, film cult di Sergio Citti che dava l'idea
della spensieratezza, linfa di vita degli anni Settanta. Mare, sole, sabbia e gelati. Uno spogliarsi e liberarsi di ogni cosa. Nel '77 esisteva, però, un'identità culturale; oggi è tutto vuoto. Il film dà l'immagine di un'Italia e di italiani senza identità. Solo omologazione in questa nostra nazione, siamo su una
zattera che va alla deriva. La rivoluzione antropologica su cui batteva Pasolini valeva allora e vale sempre, e ancora, oggi».
Conversando di riconoscimenti ricevuti come gli Oscar e gli altri premi nazionali e internazionali, si è giunti a parlare anche di Nobel e di Roberto Saviano.
«Darei il Nobel a Saviano come uomo coraggioso, che ha sfidato e sfida quotidianamente la malavita; che non è solo fenomeno del Mezzogiorno. Non per i pochi libri che ha scritto - sottolinea Cerami - che non rappresentano ancora un consistente bagaglio per le valutazioni fatte da chi ha il compito di assegnare l'importantissimo riconoscimento».
Abbiamo preannunciato al maestro una eventuale nuova opera cinematografica di Roberto Benigni, lui non ci ha confermato un suo coinvolgimento come in passato: «Con Benigni ho fatto tanto. Non so niente in merito a un suo nuovo lavoro. Ho in mente e sto realizzando tante altre cose».
Cerami, attualmente anche assessore alla Cultura del Comune di Spoleto, in questi giorni vede in corso “Sogno d’Estate a Spoleto”, manifestazione arricchita, tra gli altri, da: Paolo Conte, Baustelle, Alberto Fortis, Marco Mengoni, Rosella Brescia e Massimo Wertmuller.
“Sogno d’Estate a Spoleto” è il nuovo nome che, l'ex ministro ombra di Walter Veltroni, ha voluto dare alla rassegna di spettacoli che si svolge sino al 5 settembre. Il cartellone comprende quasi 100 appuntamenti tra spettacoli unici e di grande richiamo e la valorizzazione di alcuni talenti locali.

di Giuseppe Rapuano
Data:  17/7/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


RITORNA ALLA HOME PAGE



Intelligenza Artificiale




Prima Pagina Giornale e Contatti Gerenza e Cookie Policy Credits 2009-2024 - CINQUEW.it