Lorenza Morello, un ruolo al ministero della Giustizia. No a indulto e amnistia |
ROMA - In queste ore, per l'incarico da sottosegretaria e sottosegretario nei diversi ministeri del Governo guidato da Enrico Letta, circola anche il nome, tra gli altri, di Lorenza Morello. La giurista piemontese, nota in Italia e all'estero per le sue attività professionali, da qualche anno aggiunge prestigio al mio giornale, Cinquew.it, con sue riflessioni, non solo legate alla politica. Voglio sapere di più di queste ultime ore, di queste indiscrezioni, dei progetti politici, e di quelli inerenti al mondo della giustizia, della dottoressa Morello.
Il suo posto dovrebbe essere in una delle stanze di Palazzo Piacentini, ministero della Giustizia, in Via Arenula, al fianco della ministra Anna Maria Cancellieri.
Dottoressa, non sarebbe preferibile entrare in un Esecutivo prettamente di centrodestra o di centrosinistra, tutti schierati anche agli occhi degli italiani? Ci sono dei buoni motivi per fare bene anche in questo Governo misto?
Certamente sì. Un Governo è sempre e comunque importante, indipendentemente dal colore.
Di solito, sottosegretarie e sottosegretari sono più esposti degli stessi numeri uno dei dicasteri. Talvolta massacrati mediaticamente. Si sente pronta alle sfide? Anche con noi giornalisti?
Ho sempre accettato e affrontato le mie sfide, quindi non avrei nessun problema a confrontarmi prima con il dicastero e poi con i giornalisti.
Sappiamo che quello della Giustizia è il ministero del Governo italiano che si occupa di amministrazione giudiziaria civile, penale e minorile, dei magistrati e di quella penitenziaria. Dove bisogna, a suo avviso, intervenire con più urgenza?
Serve una riforma organica, non settoriale.
Lei che è spesso all'estero per lavoro, ha un'idea precisa da importare in Italia per tutelare meglio i diritti degli italiani?
È fondamentale operare uno snellimento del sistema giudiziario, con tempi e costi più certi. Inoltre è essenziale che la giustizia offra una gamma di possibilità differenti dal giudizio ordinario per addivenire alla conclusione delle controversie. La mediazione è, ad esempio, uno di questi strumenti.
Dottoressa, è tempo di amnistie questo?
Un Governo che si affida a indulto e amnistie è un Governo che rinuncia alla propria capacità di legiferare.
Chi, tra i guardasigilli del passato, ha inciso positivamente sul nostro ordinamento giudiziario?
Ne ricordo in particolare quattro, per diversi motivi: Flick (per leggi organiche di riforma del sistema giudiziario che verranno approvate quasi integralmente); Fassino (attuale sindaco della mia città), Alfano (per la riforma relativa alla mediazione) e Severino (per il suo ruolo in un momento così difficile).
Cosa leggerà e ascolterà di negativo sul suo conto e cosa di positivo...
Sono sempre stata molto attenta ai giudizi e alle eventuali critiche relative al mio lavoro, facendone anche tesoro. Pertanto le eventuali dichiarazioni nel bene e nel male dovrebbero essere incentrate sul mio operato, in quanto chi viene scelto per questo tipo di carica è scelto in base alle competenze, ed è su quelle che deve essere valutato.
di Giuseppe Rapuano
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