PILLOLE-DI-SPORT
    
Prima Pagina Blog Spettacolo Cronaca Arte
Cultura Libri Scuola Sport Opinioni
Centro Storico Fiat museo più popolare su Facebook/Centro-Storico-Fiat1

Lucia Maglitto, indosso conserva l'odore delle World Series America's Cup

maglitto-l ROMA - Da pochi giorni è calato il sipario sulle World Series America's Cup di Napoli. Tra le città più belle del globo intero. Protagonisti assoluti i velisti, la tecnologia, le imbarcazioni. Anche la gente, tra competenti e non, che ha affollato il lungomare della Città del Sole. Diversamente, ma comunque e sempre, protagonisti i giornalisti, i raccontatori, i duffusori nel mondo di tutto quanto è accaduto in acqua e fuori; di notte e di giorno. C'è stato chi ha scritto per la carta stampata, chi per i giornali online, chi si è adoperato per le radio, chi per intero ha riempito il piccolo schermo. Ho pensato di farmi trasmettere un po' di emozioni da mare e di mare da una giornalista, una collega che ha vissuto intensamente i giorni di gara; ma anche il prima e il dopo. Ho chiesto a Lucia Maglitto di farmi sentire il vento...
Maglitto, è soddisfatta del risultato finale delle regate napoletane?
Sì, assolutamente sì. È stato uno spettacolo bellissimo.
So che l'entusiasmo è stato tanto, ma qualche problema per la gente non è mancato. Come hanno partecipato all'evento i napoletani, gente di mare?
Sicuramente molti appassionati di vela sono stati presenti, sia italiani sia stranieri. Ma tantissimi anche i semplici curiosi e affascinati dal vedere delle imbarcazioni così colorate e così vicine alla costa. I problemi di viabilità e parcheggio, soprattutto tra sabato e domenica scorsa ci sono stati, ma dalla affluenza, estremamente generosa del pubblico, direi che sono stati messi alle spalle bene.
Sono giunti in Campania giornalisti da tutto il mondo. Ha notato delle differenze tra gli operatori dell'informazione italiana e i narratori stranieri? Soprattutto, come hanno raccontato la città e la gente di Napoli?
No, francamente non ho notato molte differenze professionali. Forse gli stranieri hanno dei ritmi più rigorosi, noi italiani siamo più portati a fare caciara. Loro, come noi italiani, hanno raccontato con molta enfasi la bellezza naturale del campo regata, le splendide giornate che abbiamo avuto, il clima confortevole, il vento giusto. Erano in visibilio sulla presenza giornaliera di 100.000 persone.
Ha mai pensato in quei giorni, in maniera profonda, quasi poetica, al vento? La vera forza degli uomini che osservava mentre si davano battaglia? La loro impotenza senza quell'aria che si muoveva?
Mi fa sorridere questa domanda...in effetti, sì. Restavo incantata a osservare il tutto. Tra sabato e domenica ho sofferto il freddo a causa del vento, nonostante il sole fosse fortissimo. Osservavo i catamarani scivolare sull'acqua, fendere le onde come fossero libellule. Raggiungevano facilmente i 25 nodi di velocità. Notavo anche come in virata, se non rientrassero subito nel vento, quelle stesse formula uno del mare (così le chiamano scherzosamente) restassero completamente inermi.
Che rapporto ha avuto con i suoi colleghi, ci sono stati episodi particolari che può raccontare?
È bellissimo il clima che si crea in sala stampa. È aggregazione professionale, aiuto se necessario, confronto, sempre, perché le notizie o il crearne una, abbiano davvero senso. Ci sono anche tanti momenti ludici durante la giornata: anche rubare mezz'ora per sedersi tutti allo stesso tavolo a pranzo può essere una festa.
Collega Maglitto, lei è nota come donna piena di energie, persona che non si ferma mai, voce accattivante di radio e firma acuta e ricca di giornali online e non. Quale emozione ha portato a casa, conserva, è cresciuta in lei dal punto di vista umano e professionale?
Innanzitutto grazie infinite delle belle parole, sono lusingata e orgogliosa. Nulla ti riempie di senso la vita, che lasciare delle buone sensazioni. A ogni lavoro, ogni incontro professionale con colleghi, che siano giornalisti o professionisti della radio, io torno con un bagaglio pieno di insegnamenti. Imparo ogni giorno da entrambi i punti di vista. Non so se possa essere banale o riduttivo, ma alla fine, non importa quanta fatica ci sia dietro, è una vita che si riempie di sorrisi.
Ha mai praticato sport di mare? Le piace il mare e che senso le dà?
Adoro il mare! Appena posso e appena lo permettono le temperature, scappo in spiaggia, mi rilassa. Gli amici mi hanno sempre definita "la lucertola". Amo nuotare in mare, sono una subacquea (purtroppo non pratico da tanto), ho imparato a 12 anni ad andare in windsurf, ho fatto sci nautico, pesca in apnea.
Un libro o un film con il mare che le è rimasto dentro, l'ha segnata positivamente...
Rispondo d'istinto e dico "Il vecchio e il mare". Mi piace associare la calma, la pazienza, la tenacia, il silenzio e la comprensione.
Quali sono le sue attività giornalistiche in corso e quelle concrete per il futuro?
Mi occuperò di tennis nelle prossime settimane, per il torneo Tennis Cup Napoli. Spero di potere essere presente tra i colleghi per il passaggio da Napoli del Giro d'Italia, e spero di non mancare a Roma per gli internazionali di tennis.
Unisca la luna e il mare in una sola parola...
Romantico.
Chiudiamo con l'anticipazione di un suo sogno professionale...
Vorrei lavorare in un network radiofonico. Una radio nazionale di quelle di Milano per intenderci.

di Giuseppe Rapuano

Leggere:
Tutti gli articoli di e con Giuseppe Rapuano
Data:  25/4/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


RITORNA ALLA HOME PAGE



Intelligenza Artificiale




Prima Pagina Giornale e Contatti Gerenza e Cookie Policy Credits 2009-2024 - CINQUEW.it