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Silvia Garozzo parla con Cinquew.it del suo libro "Psicoecologia"

garozzo silvia psicologa ROMA - Psicoecologia. Salute mentale, downshifting e decrescita felice. Verso un nuovo Rinascimento. È il titolo del nuovo libro della psicologa e psicoterapeuta Silvia Garozzo. Ho deciso di contattare l'autrice per farmi illustrare tratti del suo lavoro di penna e provare a entrare insieme con lei nel mondo della mente e dei problemi che riguardano la salute mentale.
Dottoressa Garozzo, in dieci parole dieci questo suo "Psicoecologia"...
Consumismo e capitalismo contribuiscono al nostro malessere psichico.
Quale è stata l'occasione in cui ha deciso di dedicarsi a un lavoro editoriale come questo? Quando è accaduta e perché?
L’estate scorsa sono stata contattata da una casa editrice il cui direttore aveva letto dei miei articoli in rete. Mi hanno proposto la pubblicazione di un libro nel caso ne stessi scrivendo uno o ne avessi uno nel cassetto. Beh, non lo avevo. Però questo mi ha dato lo stimolo per mettermi a lavorare. In effetti era molto tempo che volevo dedicarmi alla stesura di un libro, ma tra lavoro clinico e, negli ultimi anni, i figli non avevo mai preso il coraggio per impegnarmi anche in questo.
Lei fa riferimento alla patologia mentale nel mondo moderno, cosa vuole comunicare? Bisogna intendere che la malattia è sempre in evoluzione? Deve essere letta e studiata, talvolta percepita, in modi diversi e con approcci molteplici a seconda dei secoli?
Nel libro si fa una analisi del nostro mondo psicologico, di come funziona e di come sia influenzato e a sua volta influenzi la nostra società. Io penso che il nostro stile di vita così frenetico, la corsa al consumo, l’omologazione, l’abbassamento dei nostri valori stia contribuendo in maniera importante allo sviluppo e alla diffusione della “malattia mentale” sia nella nostra vita quotidiana sia riferendoci a situazioni più prettamente psicopatologiche. E che se vogliamo avere una remissione del fenomeno dobbiamo operare dei cambiamenti radicali sulla nostra società. Il libro in questo senso si inserisce in un movimento culturale più ampio che guarda con le stesse lenti a tematiche diverse: la slow life, lo slow food, il downshifting, la decrescita felice. Se ci si vuole documentare in rete c’è tanto materiale. Sicuramente la crisi economica e di valori in cui si trova l’Occidente industrializzato influenza gli studi su questo. Può essere l’occasione di migliorare finalmente la nostra vita e il nostro rapporto con la natura, col pianeta in cui viviamo, in una visione olistica che ci vede parte di un tutto. Se non ritroviamo un’armonia andiamo verso l’estinzione.
Dottoressa Garozzo, si è occupata di tossicodipendenze e problematiche psichiatriche lavorando in comunità e in carcere, il tossicodipendente è una persona affetta da problemi di salute mentale? Più dopo il riconoscimento dello status o anche, in qualche modo, prima dell'immersione completa nelle droghe?
Il tossicodipendente è sempre una persona con una pregressa tendenza alla dipendenza. Una struttura di personalità tendenzialmente dipendente che a volte si accosta a un andamento depressivo, altre volte antisociale, altre ancora narcisistico. Ma la droga è solo un epifenomeno di un funzionamento psichico di base anche se poi diviene a sua volta problematica importante. Si può essere dipendenti da qualsiasi cosa.
Poi ci si ritrova a dovere curare sia la singola dipendenza sia l’intrinseca tendenza a dipendere.
Ha saputo mai di un soggetto con problemi psichiatrici, logicamente non gravi, che ha letto uno dei suoi libri?
È il primo libro per me. Ma ho avuto dei pazienti ai quali ho fatto leggere i miei articoli imperniati sulle loro storie. Per alcuni è stato un coronamento della terapia. Un vedere a posteriori il loro percorso nel complesso. Un tirare le fila a giochi chiusi. Un importante punto della situazione.
Oggi, tra una specialista e uno specialista, chi mantiene più credibilità in una scienza come la sua nella società italiana?
Teniamo conto che in genere le professioni d’aiuto sono più femminili che maschili. Nel senso che molte più donne si impegnano per studiarle. Gli uomini terapeuti con cui collaboro sono molto bravi e riescono ad avere delle ottiche complementari a quelle femminili utilissime sul piano terapeutico. L’ideale sarebbe avere sempre una controparte dell’altro genere quando si affronta, da qualunque prospettiva, l’argomento psiche.
Mentre scriveva il suo "Psicoecologia", prestava molta attenzione anche all'esatta posizione delle parole all'interno delle varie frasi oppure andava avanti tutto d'un fiato? Ha praticato un approfondimento su qualche termine in particolare?
No, in realtà ho scritto abbastanza di getto. Poi ho fatto varie revisioni successive. Ho posto particolare attenzione alla revisione teorica sui disturbi mentali posta nell’ultima parte del libro, poiché abbastanza innovativa circa alcune attuali correnti di pensiero e che mutua moltissimi aspetti da autori e pensatori del settore a me vicinissimi. In primis, uno dei miei mentori e cari amici, Luigi Cancrini. Ma anche tanti altri.
Freud è morto o è sempre vivo?
Freud non morirà mai poiché è stato il primo a dire una cosa importantissima e cioè che tra normalità e patologia non c’è una differenza qualitativa, ma quantitativa. Che sono su un continuum. Ad oggi noi aggiungiamo a questo che possiamo fluttuare su questo continuum verso l’uno o l’altro estremo più volte nella vita e a seconda di tanti fattori. Uno di questi fattori nel mio libro viene individuato nel funzionamento della nostra società.
Di solito, quante volte legge i suoi libri a pubblicazione avvenuta?
Non c’è una routine in questo, visto che sono al mio primo libro. Ma non so se lo rileggerò subito, sinceramente. Forse lo rivedrò nel momento in cui mi verranno in mente dei modi per perfezionare le mie teorie.
Ci parli di chi ha creato la copertina di "Psicoecologia". Perché ha scelto quella persona, se l'ha scelta lei...
Si chiama Teresa Giuria. Ha un grande talento creativo e una storia alle spalle affrontata con successo. Ma spero sia lei, magari a doppia mano con me, in futuro a raccontare la sua storia. Io le ho chiesto di creare un’immagine, insieme abbiamo fatto un brain storming a fasi successive per individuare una figura che rendesse bene l’idea del libro. Tutto suo il merito della resa creativa e grafica. Aggiungo che lavorare e collaborare con una donna in gamba, adulta e alla pari è sempre una
bella esperienza per me.
Prima di questo libro di cosa aveva scritto? Quanti anni aveva?
Prima avevo redatto solo articoli, soprattutto scientifici di settore. Il primo credo di averlo scritto a non più di 26 anni. Ora sono alla soglia dei 40. Ho una maturità diversa.
Chiudiamo comunicando ai lettori di Cinquew.it dove è possibile trovare questo suo ultimo lavoro, il nome dell'editore e quanto costa...
Il libro "Psicoecologia" sarà in libreria e online credo da maggio 2013. Edizioni Aldenia. Costo 14 euro.

di Giuseppe Rapuano

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Data:  23/4/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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