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Mafia e Stato, Evangelisti: Buscetta era iscritto alla democrazia cristiana

giovanni-falcone4 ROMA - Tommaso Buscetta, collaboratore di giustizia, uno che ha parlato sui e dei rapporti tra mafia e politica, già dagli anni '80, che si è confessato al cospetto di Giovanni Falcone, che ha rivelato alcuni aspetti sconosciuti di cosa nostra, era democristiano. Notissimi i rapporti di conoscenza e di amicizia tra Buscetta e l'onorevole Salvo Lima, e l’importanza che il predetto uomo politico vi attribuiva (qualificando il Buscetta - si legge dagli atti del processo Andreotti - come uno che
conta).
Dalle dichiarazioni rese davanti al pubblico ministero di Roma e al pm di Palermo, dall’uomo politico democristiano Franco Evangelisti e presenti nel verbale di esame di persona informata sui fatti reso il 28 maggio 1993 davanti al pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, si evince: "Ero legato da profonda amicizia con Salvo Lima e mai avrei sospettato che potesse essere legato a mafiosi. L’unica cosa che ora mi viene in mente è che una volta Lima mi disse di conoscere bene Buscetta e che questi era democristiano".
Lima disse a Evangelisti che Buscetta era stato iscritto nei gruppi giovanili democristiani. Nel verbale di assunzione di informazioni del 1° luglio 1993, davanti al pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Evangelisti precisò: "Confermo, altresì, che Salvo Lima mi disse di conoscere Buscetta e che quest’ultimo era stato iscritto ai gruppi giovanili della Democrazia Cristiana. Quando io chiesi a Salvo Lima che cosa pensasse di Buscetta disse «è un mio amico, è uno che conta»".
Poi Evanegelisti continuò così la propria deposizione: "Lima non aggiunse altro. Egli era uno che parlava poco, anzi si può dire che parlava con le sopracciglia. Preciso che io chiesi a Salvo Lima non cosa pensasse di Buscetta, ma chi fosse Buscetta".
Buscetta, come è noto, cambiò il suo modo di comunicare con la giustizia italiana dopo gli attentati di Falcone e Borsellino. Il collaboratore di giustizia ha spiegato a più riprese sia come avvenivano le operazioni di voto e le campagne elettorali a Palermo e in Sicilia sia le modalità di alcuni incontri tra politici e ministri "nazionali" con gli uomini d'onore. Quando iniziò a vuotare il sacco disse: "Ora mi prendono per pazzo".

di Giuseppe Rapuano
Data:  18/6/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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