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Unità di crisi lancia l'allarme Indonesia, attenzione a vulcani e terrorismo

terzi ministro ROMA - Allarme dall'Indonesia. Diffuso il 17.01.2012 dall'Unità di crisi della Farnesina. Nel Paese si verificano spesso gravi calamità naturali (maremoti, terremoti, eruzioni vulcaniche ed alluvioni). Lo scorso 11 gennaio 2012 si e’ registrato un forte terremoto (magnitudo 7,3 della scala Richter) al largo della costa occidentale di Sumatra Nord, a circa 423 km di distanza da Banda Aceh e a 29 km di profondità. Risulta rientrato per ora l’allarme Tsunami. Innalzato recentemente, da parte delle Autorità indonesiane, l’allerta per il vulcano Anak Krakatau (o Piccolo Krakatau), sito sulla famosa isola del vulcano Krakatau, nello stretto di Sunda, tra Giava e Sumatra, dal secondo al terzo livello (su quattro), a causa di un incremento dell’attività tellurica.
Le Autorità, nello sconsigliare attività turistiche nell’area, raccomandano ai residenti di tenersi ad almeno 2 Km. di distanza dalla base del vulcano.

Un incremento dell’attività si é recentemente registrata anche per il vulcano Marap, nella regione di Sumatra Occidentale, e per il vulcano Gamalama, nelle Molucche del Nord.

Durante la stagione delle piogge – che in Indonesia si protrae da ottobre a marzo – frequenti sono le frane e gli smottamenti, che l’anno scorso hanno fatto registrare numerose vittime.
Nello sconsigliare fortemente attività turistiche (passeggiate, trekking, etc.) nelle aree montuose interessate da fenomeni eruttivi o durante la stagione delle piogge, si raccomanda, in ogni caso, di tenersi costantemente informati attraverso i mass media locali ed internazionali e/o attraverso il proprio albergatore e di attenersi alle misure impartite dalle Autorità indonesiane.

La natura arcipelagica del Paese fa sì che le acque che lo costeggiano siano caratterizzate da forti correnti, in grado di mettere in difficolta’ anche provetti naviganti e nuotatori. Particolare attenzione deve essere posta, in tal senso, sulle spiagge che si affacciano sull’Oceano Indiano.

La minaccia terroristica resta alta, per cui si raccomanda di mantenere elevata la soglia di attenzione. Obiettivi passati delle azioni terroristiche sono stati istituzioni o strutture occidentali e luoghi frequentati da stranieri, ivi incluse rinomate località turistiche (come Bali), nonché luoghi di culto (da ultimo, nel mese di settembre 2011, si e’ registrato un attentato suicida in un chiesa protestante nella città di Solo). Si consiglia di evitare luoghi di ritrovo affollati, frequentati dai turisti occidentali quali bar, centri commerciali, discoteche o locali notturni, nonché eventuali manifestazioni ed assembramenti.

Alla luce di recenti episodi di tentato abbordaggio di natanti da turismo da parte di pirati lungo le coste indonesiane, si invita alla massima cautela nell’unirsi a crociere o a percorsi di navigazione, scegliendo sempre natanti che assicurino una sufficiente sicurezza. Assolutamente sconsigliata la navigazione solitaria o con insufficiente equipaggio.
Numerosi incidenti ed affondamenti suggeriscono estrema cautela nell’utilizzo di collegamenti via mare (traghetti e scafi).

Tensioni in Banda Aceh in vista di elezioni che dovrebbero tenersi all’inizio del 2012 – tre attacchi con granate sono avvenuti nel mese di novembre – sconsigliano fortemente viaggi in quell’area. Un incremento drammatico di violenza in Papua legato alle tensioni separatiste nell’area (si sono contate almeno venti vittime nei mesi di ottobre e novembre) rende assolutamente sconsigliabile un viaggio in quella zona del Paese.
Sono inoltre sconsigliati viaggi nelle altre aree a rischio del Paese (vedere voce “SICUREZZA”).

La legislazione indonesiana contro il traffico ed il consumo di sostanze stupefacenti è particolarmente severa, sia per i consumatori sia per i trafficanti, e senza distinzioni tra droghe leggere e pesanti. Chiunque venga trovato in possesso di sostanze stupefacenti rischia l’arresto immediato, il sequestro del passaporto e condanne pesantissime, senza margini di patteggiamento.

A Bali, molti animali sono affetti dal virus della rabbia (cani, gatti, scimmie ecc.) il cui contagio ha provocato nel 2011 alcuni decessi. Le Autorità sanitarie locali hanno avviato una vaccinazione di massa per prevenire il diffondersi del virus.

L’Indonesia, inoltre, figura tra i Paesi che sono stati maggiormente colpiti dall’influenza aviaria (virus H5N1). Le persone colpite da influenza aviaria dal 2007 sono 183, con 151 decessi. L’ultimo caso riscontrato risale al 31 dicembre 2011 in provincia di Jakarta.
Durante l’autunno 2011, si sono registrati nuovi focolai di epidemia di epatite A e B nel Paese, anche nella capitale Jakarta. (Vedere voce “SANITÀ” della scheda)

Si consiglia di mantenere sempre un comportamento rispettoso delle sensibilità culturali e religiose del Paese. Si ricorda, in tal senso, che in alcune autonomie locali (ad esempio in Banda Aceh, nell’isola di Sumatra) è prevista l’applicazione della legge islamica, e l’utilizzo di Forze di Polizia a tutela della moralità islamica.
Si è registrato negli ultimi mesi del 2011 un numero crescente di incidenti stradali mortali nell’Isola di Bali, anche con il coinvolgimento di connazionali. Si raccomanda, pertanto, di prestare la massima attenzione nella guida di veicoli e motocicli noleggiati, evitando, se possibile, la guida nelle ore notturne.
Si raccomanda di portare sempre con sé un documento di identità, a fronte di casi di connazionali fermati e trattenuti in cella fino ad identificazione, perchè sprovvisti di documenti di identità.

Si raccomanda di verificare scrupolosamente l’affidabilità delle Compagnie Aeree del Paese, anche consultando il sito dell’ENAC indicato alla voce “FOCUS -Sicurezza aerea”.

Si consiglia, in ogni caso, di segnalare i dati relativi al viaggio all’Ambasciata d’Italia a Jakarta.
Nel ricordare infine che il Paese condivide con la più parte del resto del mondo il rischio di poter essere esposto ad azioni legate a fenomeni di terrorismo internazionale, si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito Dove siamo nel mondo e di sottoscrivere un’assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato.
Data:  17/1/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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