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“Storia dell'Arte a Varese e nel suo territorio”, mille e 100 pagine monumentali

arte varese VARESE - Si è svolta oggi, a Villa Toeplitz, Varese, la presentazione dei volumi “Storia dell'Arte a Varese e nel suo territorio” (progetto diretto e coordinato da Maria Luisa Gatti Perer), nell’ambito della collana “La Storia di Varese”, curata dal Centro di Storie Locali dell’Università dell’Insubria (International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities). Mille e 100 pagine, 1000 fotografie, 39 capitoli, 27 autori, 2 tomi fanno di questa pubblicazione un’opera monumentale che racchiude il periodo storico che va
dall’alto Medioevo di Castelseprio all’archeologia



industriale del ‘900.
Alla presentazione sono intervenuti: Renzo Dionigi, rettore dell’Università dell’Insubria; Gianmarco Gaspari, direttore dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities; Lauro Magnani, professore di Storia dell’arte all’Università di Genova; Andrea Spiriti, docente di Storia dell’arte all’Università dell’Insubria.
Mille e 100 pagine, 1000 fotografie, 39 capitoli, 27 autori, 2 tomi: i numeri di un’opera monumentale che va dall’alto Medioevo di Castelseprio all’archeologia industriale del ‘900.
E’ un’opera senza precedenti “Storia dell'Arte a Varese e nel suo territorio”, due volumi dedicati alle arti figurative dell’intera provincia di Varese nell’ambito del progetto editoriale della “Storia di Varese” curato dall’“International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities” (Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali) dell’Università degli Studi dell’Insubria ed edito dalla casa editrice d’Ateneo: la Insubria University Press.
I due tomi della Storia dell’Arte definiscono l’identità artistica della Città Giardino e della sua provincia lungo un arco di tempo che va dalla cultura altomedievale di Castelseprio alle testimonianze dell’eclettismo e del liberty a Varese e nel Varesotto, toccando tutte le epoche e tutti i siti rilevanti al fine di ricostruire il patrimonio artistico-architettonico locale nella sua completezza. Un lavoro certosino di ricerca e di studio che ha visto il coinvolgimento di ventisette autori appartenenti a università e istituti di ricerca lombardi, per la stesura dei trentanove capitoli che compongono l’opera, per un totale di oltre mille e cento pagine e un patrimonio iconografico di ben mille fotografie.
L’opera segue una trattazione cronologica classica, partendo dall’alto Medioevo e attraversando le diverse epoche dell’arte – tutte ben rappresentate nel territorio di Varese -: romanico, gotico, tardo gotico, rinascimento, manierismo, barocco, rococò, neoclassicismo, eclettismo, liberty, fino alle soglie della contemporaneità, con l’archeologia industriale e l’arte applicata all’industria; ma «lo sviluppo dell’opera è alterno con capitoli dedicati a temi trasversali, come ad esempio il Sacro Monte, o il Liberty varesino, altri capitoli incentrati su personalità artistiche di spicco, per citarne qualcuna: Pietro Antonio Magatti, Bernardino Castelli, Enrico Butti, o su temi specifici, come, la datazione di Castelseprio o il collezionismo, con un ritratto delle figure di Guido Cagnola e Lodovico Pogliaghi» spiega Andrea Spiriti, docente di Storia dell’Arte all’Università dell’Insubria e autore di alcuni saggi dell’opera.
Il progetto è stato diretto e coordinato dalla professoressa Maria Luisa Gatti Perer, emerito di Storia dell’arte moderna nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, scomparsa nel 2009:«Occorreva tener conto delle peculiarità di un territorio dalla complessa identità, segnato dalla presenza dei laghi Maggiore, Ceresio, Lario, e dei fiumi Ticino, Olona, ampiamente interessato pertanto da scambi e da traffici» scrive così nel capitolo primo dedicato alle “Ragioni di un’opera”, la professoressa Gatti Perer. «Nel ripercorrere la Storia dell’arte a Varese e nel suo territorio andavano aggiornati gli studi sui luoghi di Castelseprio, Castiglione Olona, Saronno, il Sacro Monte: indiscussi poli attrattivi dal punto di vista storico, culturale e artistico. L’approfondimento di personalità che hanno lasciato un segno fortemente innovativo quali il cardinale Branda Castiglioni, i Visconti ed i Borromeo; l’analisi di argomenti poco o per nulla studiati: valga per tutti l’arte organaria, la trattazione di tematiche quali il collezionismo ottocentesco, l’archeologia industriale e l’arte contemporanea sottolineano i caratteri peculiari che consentono di delineare l’identità di questa porzione di territorio della Lombardia, aperta, soprattutto a Nord, ai più aggiornati influssi europei».
«I volumi sono l’ultima fatica della professoressa Gatti Perer e ne rispecchiano la sua visione generale: l’opera è corale, si coglie una lettura polifonica delle tematiche trattate, proprio per questa impronta, voluta dalla Gatti Perer e dal Comitato scientifico, di una visione complessiva, trasversale che vede il collegamento tra docenti appartenenti a diversi Atenei lombardi con le sopraintendenze per i beni artistici» - conclude il professor Andrea Spiriti.
Il progetto editoriale della “Storia di Varese” nasce nel 2004 su iniziativa dell’“International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities” (Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali) dell’Università degli Studi dell’Insubria: si tratta di un’opera monumentale che in nove volumi (volume 1: “Profili”; 2: “Storia dell'Arte a Varese e nel suo territorio”, 3: “Antichità – Dalla Preistoria all’Alto Medioevo”; 4: “Medioevo”; 5: “L’età moderna – Varese nell’Impero”; 6: “L’Ottocento”; 7: “Il Novecento”; 8: “Lingua e Scritture”; 9: “Dizionario Biografico”) per un totale di 5.400 pagine racconterà la storia della Città Giardino dalla protostoria all’epoca contemporanea. Finora sono stati pubblicati il secondo tomo del volume 4 dal titolo: “Il Monastero di Santa Maria del Monte sopra Varese”; il secondo tomo del volume 7 dedicato al tema: “Varese una provincia con la cultura dello sport” e il secondo tomo del primo volume, dal titolo: “Varese nelle antiche stampe. XVII-XIX secolo”.
La presentazione del volume rappresenta anche l’occasione per ufficializzare la nomina del professor Gianmarco Gaspari, docente di letteratura italiana al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, a nuovo direttore del Centro di Storie Locali e per presentare l’archivio fotografico Vivi Papi, al quale si è attinto per una parte importante del corredo iconografico dei volumi sulla Storia dell’arte. È in preparazione un documentario biografico su Vivi Papi, fotografo varesino specializzato in riproduzioni d’arte, il cui archivio è stato donato dagli eredi all’università nel 2007. Il fondo Vivi Papi rappresenta la parte più cospicua dell’Archivio fotografico del Centro Storie Locali e ricomprende immagini che documentano una buona porzione del patrimonio artistico del Varesotto e di opere di artisti varesini.

Ecco alcune immagini

www.cslinsubria.it
www.uninsubria.it
Data:  25/11/2011   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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