"Per Enigma" di Beatrice Pasquali, excursus in anatomia, geometria e ottica |
VICENZA - A Vicenza Beatrice Pasquali "Per Enigma", a cura di Alberto Zanchetta, 24 settembre - 19 novembre 2011. In “Per enigma” Beatrice Pasquali raccoglie una miscellanea di opere recenti, ordinate a partire da delle tavole enigmistiche in cui il titolo coincide con la soluzione di un rebus. La trasformazione/associazione linguistica serve a porre interrogativi e allo stesso tempo a suggerisce riflessioni che possano svelare l’immaginario emblematico proposto dall’artista. La mescolanza del repertorio e della poetica induce i linguaggi a uno slittamento cognitivo, all'accettazione di uno sconfinamento (che è coincidenza, contiguità e confluenza) tra il sapere scientifico-umanistico e la pratica artistica.
Come in ogni Wunderkammern che si rispetti, l’artista creerà un excursus che scandaglia l’anatomia, la geometria, l’ottica, la botanica, la storia naturale e del costume. L’impressione è di accedere a un museo anatomico o di scienze naturali in cui la necessità della catalogazione soggiace all’egida di una disciplina interiore. L’idea è quella di una collezione che intende ri-collocare le cose nel mondo, esercitando su di esse una comprensione che predilige l’anomalia o l’inconsueto, trasformando così l’opera d’arte in oggetto del desiderio, oltre che in [un] oggetto di studio. Più precisamente, l'esposizione si rifà all’antesignano del museo: il gabinetto disseminato di amenità, delizie, fantasie; alla maniera degli amateurs di rarità cinque-seicentesche, l’artista cerca cioè di sviluppare una collezione eccentrica e seducente. A metà strada tra la smania del possesso e il vanesio senso dell’accumulo, la pantomania della mostra – di contro alla monomania e certamente a discapito della monotonia – intende raccogliere una congerie che ha in sé il carattere del meraviglioso. Saranno proprio la meraviglia (categoria estetica) e la curiosità (esercizio critico, non degli oggetti ma dei processi logici ed emotivi che sono loro connessi) a rinfocolare il sentimento di stupore e sorpresa che si annida nel contemporaneo. Involandosi dalla realtà, Beatrice Pasquali cercherà di insegnarci a riconoscere il senso di attrazione e di sospetto insito nelle relazioni, demandando all’ambiguità e all’analogia il compito di mantenere gli equilibri interni di questa mostra. La comprensione del reale passerà quindi attraverso congetture, ricerche, tentativi che appartengono all’estetica del frammento, a un discorso spezzato/speziato nelle variabili. Assieme a sculture, disegni e dipinti, verrà esposta nella sua interezza L’encyclopaedia picta, un atlante figurato organizzato come una collezione warburghiana (Aby Warburg suggeriva infatti di affiancare tra loro libri in grado di completarsi a vicenda) in cui l’iconografia associa due o più elementi che stabiliscono tra loro una inusuale, ma non casuale, relazione. Vengono inoltre riproposti alcuni Reverse, immagini rotanti dipinte su vetri ellittici che permettono di essere fruite sia nel recto che nel verso, e molte altre opere che diventeranno il tramite della meraviglia, così come la collezione diventerà il tramite di un sapere soggettivo.
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