ISCHIA (NAPOLI) - Si è conclusa ieri la nona edizione dell’Ischia Film Festival, unico concorso cinematografico internazionale dedicato alla valorizzazione del territorio svoltosi dal 2 al 9 luglio al Castello Aragonese dell’isola verde. Il primo premio della sezione Documentari è andato a "Paradiso", per la regia di Alessandro Negrini.
“Narrato attraverso una storia privata, con affetto e ironia, il dramma della guerra civile si scioglie nel ballo e attraverso personaggi semplici e affascinanti”: è questa la giustificazione utilizzata dalla giuria dell’Ischia Film Festival per l’assegnazione del premio. Il Fountain è un ghetto al centro della città di Derry, nell’Irlanda del Nord: un tempo quartiere vitale dove erano situate le maggiori sale da ballo, oggi un ghetto prigione in procinto di scomparire dietro il muro di sicurezza eretto durante la guerra nordirlandese. Roy Arnuckle, musicista e troumbadour, decide che è venuto il tempo di sfidare la paura: il suo piano consiste nel riunire la vecchia show band e i suoi frizzanti musicisti, oramai ultra sessantenni, “The Signetts”, nel tentativo di organizzare una grande serata e far ballare cattolici e protestanti nuovamente insieme. Per l’evento Roy decide di riaprire “THE MEN”, quella che una volta era la sala protestante più popolare in tutta la città. Una menzione speciale è stata assegnata al documentario “Ageroland” (regia di Carlotta Cerquestti), ambientato ad Agerola, paese nascosto sopra i monti che sovrastano la costiera amalfitana. Sabato Cuomo.
Un tabaccaio filosofo, osservatore del quotidiano e esploratore dell’animo umano. Nel negozio di Sabato transitano le vite degli uomini ed è lui ad introdurre i personaggi che protagonisti del cortometraggio: Marilena la postina, Stefano il creatore di moda, Lello il cantante neomelodico, Mariella l’ex calciatore, Geremia il pensionato, Angelo il tassista, Nick l’emigrato… Personaggi semplici, ma mai ordinari.
Per la sezione Cortometraggi, invece, si è registrato un ex aequo tra "Garagouz", opera ambientata in Algeria, e il divertente "Loose Change", commedia made in USA. Il primo corto, girato dal regista Abdenour Zahzah, narra di un burattinaio, Maokhtar, che insieme col figlio si sposta tra poche scuole sparse nell’oscura campagna algerina. "Loose Change" (regia di Philip Botti), narra di un inquilino di Brooklyn che riceve una grande sorpresa quando il suo anziano padrone di casa si ricorda di lui.
Il premio per la sezione Location Negata è andato ad "Aprilis Suskhi"; in esso il regista Tornike Bziava mostra uno spaccato della Georgia sovietica. Alle 4 del mattino del 9 aprile 1989 le truppe sovietiche repressero violentemente una dimostrazione pacifica a Tblisi (Georgia): 22 furono le vittime di questo terribile atto. April Chill narra la storia del risveglio dell’istinto di un militare sovietico grazie ad un giovane ballerino georgiano.
Secondo la giuria, questa è stata “la migliore opera del festival, soprattutto per l'uso originale e consapevole del linguaggio cinematografico”. Anche per la categoria Location Negata la giuria ha previsto una menzione speciale, che è stata assegnata a “Le White”, di Simona Risi. Tra la tangenziale Est e u campo di tiro per arcieri sorgono le “Case bianche” di Rogoredo, case popolari costruite nel 1986 e abitate da 150 famiglie. Bianco è il colore dei pannelli di amianto di cui sono interamente rivestite. Oscar White, il rapper di Rogoreto, con il brano “Milano sud Est” denuncia la condizione di queste abitazioni. In queste case oltre ad Oscar vivono Paolo, Elena e Graziella. Sono loro l’anima del comitato che ha informato gli abitanti del quartiere legato alla sostanza cancerogena, oltre che condotto un’ostinata battaglia con le istituzioni per ottenere la bonifica degli edificik, intervento che, dopo venticinque anni, sembra finalmente essere stato approvato.
Altri riconoscimenti sono andati a “Se sei così ti dico si” di Eugenio Cappuccio (Premio Castello Aragonese per la regia), "Hitler a Hollywood" di Carlo Varini (Premio Epomeo per la fotografia), "Corpo Celeste" di Alice Rohrwacher (Premio Opera Prima) e "La vita facile" di Roberto De Angelis (Premio Aenaria per la scenografia).
da Ischia per Cinquew.it Maria Consiglia Izzo
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