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Michele Gazich e La Nave dei Folli, un viaggio tra le pieghe dell'animo umano

tricolori11 TORINO - Sabato 26 marzo MICHELE GAZICH & LA NAVE DEI FOLLI Presenta in anteprima Il giorno che la rosa fiorì
Quando Michele Gazich presentò per la prima volta al FolkClub, nel dicembre 2009, il suo progetto La nave dei folli, era a metà dell’opera. L’opera è una trilogia, un viaggio tra le pieghe dell’animo umano, tra l’io e gli altri, tra introspezione e impegno civile. Aveva già pubblicato il primo capitolo Dieci canzoni di Michele Gazich (2008) e stava preparando il secondo Dieci esercizi per volare (2010), dal quale ci offrì alcune perle in anteprima assoluta. Ora ritorna con il lavoro completo, presentando, ancora una volta in anteprima assoluta, il terzo capitolo Il giorno che la rosa fiorì, in uscita proprio a marzo 2011. Dice Michele ...il primo album era una sorta di rinascita, di ritorno alla vita; nel secondo lo sguardo si allargava allo spazio aperto del cielo; in questo nuovo album lo sguardo si rivolge all’interno di noi stessi, all’amore. Cosa faremmo senza l’amore? Tutta la mia opera di artista nasce dall’amore e vuole comunicare amore... Ed è proprio un grande amore artistico che lega reciprocamente FolkClub e Gazich, impressionanti, infatti, per quantità e qualità, gli artisti con cui Michele Gazich si è esibito al FolkClub: Eric Andersen, Michelle Schocked, Massimo Bubola, Mark Olson, Luigi Maieron e forse ci sfugge ancora qualcuno. Michele è un amico e assiduo frequentatore del FolkClub (lo ricordiamo anche alcune volte tra il pubblico, nonostante la distanza geografica che ci separa) che con questa trilogia ha ripreso in mano vent’anni di esperienze vissute on the road con i grandissimi del folk e della musica d’autore, li ha passati al setaccio della sua creatività e sensibilità, e ha deciso, dylanianamente, di “riportare tutto a casa”. Gazich e La Nave dei Folli, il suo gruppo musicale, sono così diventati una delle realtà più significative per la musica d’autore, lo dimostrano le critiche entusiaste raccolte in questi anni: ...prezioso e coraggioso... (Marco Fecchio, la Repubblica); ...foto della nostra epoca, qualcosa di unico nel panorama della musica d’autore italiana... (Riccardo Santangelo, Amadeus); ...perfetto nella stesura musicale, ottime le liriche, canzoni ricche di sentimento, riflessioni, energia e originalità, che consacrano Gazich autore molto ispirato... (Guido Giazzi, Buscadero); ...Gazich si muove in modo davvero originale... (Giancarlo Susanna, Rockerilla); ...un viaggio di ritorno verso la tradizione cantautorale italiana con in spalla il ricco bagaglio musicale e culturale raccolto negli anni... (Salvatore Esposito, Jam).
Michele Gazich, nato a Brescia nel 1969, diplomato in violino al Conservatorio di Torino, è musicista, produttore artistico, autore, compositore. Il suo stile personale e decisamente innovativo sul violino, lo rende immediatamente riconoscibile. Ha collaborato con varie formazioni da camera e orchestrali, con tournée in paesi europei ed extraeuropei. Progressivamente, nel corso degli anni 90, Gazich abbandona il mondo della musica cosiddetta classica e incomincia ad avvicinarsi al mondo del folk, del rock e dei cantautori. Nascono così le collaborazioni con Bob Neuwirth, Eric Andersen, John Hammond, Tom Russel, Victoria Williams, Mary Gauthier, Massimo Bubola, Mark Olson, Bocephus King e, dal 1992, Michelle Shocked. Nel maggio 2003 partecipa a May your song always be sung, doppio CD, tributo internazionale a Bob Dylan; Gazich vi suona violino e viola in It’s alright, Ma (I’m only bleeding), cantata in duo da Bubola e Andersen. In ambito folk ha lavorato con Mauro Pagani, Riccardo Tesi, Fabio Treves, Vincenzo Zitello, i Chieftains e Carlos Nuñez. Gazich ha inoltre composto musiche di scena per numerosi spettacoli teatrali, tra questi Il Sogno del Fuoco, in collaborazione con Il Piccolo Teatro di Milano andato in scena presso il Vittoriale, Elogio della Follia e Un Cantico.
Al FolkClub, con Michele (violino, viola, piano), Anna Petracca (voce), Marco Lamberti (piano, chitarra acustica ed elettrica) e Fabrizio Carletto (basso).
Data:  15/3/2011   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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