Il professore Gazzè tra Genesis, Pink Floyd, Bob Marley. E universitari - Foto |
SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA) - È stata una “lezione sui generis” quella che Max Gazzè ha tenuto stamattina all’Università di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), due giorni prima della “data zero” del 6 novembre al PlautoTeatroStudio di San Nicola La Strada, che inaugurerà la sua nuova tournèe teatrale “Al teatro sotto casa”. Oltre quattrocento studenti sono accorsi per ascoltare le sue parole, obbligando il Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell’Ateneo ad optare per un’altra aula, più grande di quella prevista inizialmente, che potesse ospitare tutti i presenti.
“Il Professor” GAZZÈ è arrivato con il sorriso sulle labbra e vestito da “studente” (pantalone, camicia e gilet), tanto da rischiare di confondersi tra i ragazzi, che lo attendevano trepidanti. Dopo il caloroso saluto dei docenti della Facoltà di Lettere, il popolare cantautore – introdotto da Casimiro Lieto, Direttore artistico del PLAUTOTEATROSTUDIO, che aveva voluto questo incontro nell’ambito dell’iniziativa “Oltre i luoghi comuni” - è salito in cattedra ed ha raccontato i suoi esordi alla scrittura. “Io e mio fratello abbiamo cominciato per scherzo vent’anni fa a musicare poesie. Da lì abbiamo capito che dare dignità alle parole con la musica poteva essere la nostra strada. Ci piace molto la rima, non necessariamente baciata. Ora sperimentiamo quella tra consonanti. Le canzoni devono essere linguisticamente musicali, anche per poter essere ricordate. Ecco perché è importante utilizzare una tecnica di scrittura”. Ed ancora: “Le parole non sono uguali per tutti: il significato e l’impatto cambiano a seconda di chi le riceve. Per quanto mi riguarda, mi sono sempre fatto guidare dall’emozione e non ho mai pensato ai testi delle mie canzoni tenendo conto della fruibilità radiofonica. Solo se mi emoziono fino alle lacrime, decido: ok, facciamola”.
Agli studenti MAX GAZZÈ ha rivelato anche la sua tardiva scoperta del mondo dei social network: “Sono sempre stato un po’ orso. Non ho vissuto l’era di Facebook, ma ora ho ceduto con Twitter: sono effettivamente grandi ed importanti mezzi di comunicazione. E la stessa arte è tale solo se viene condivisa”. Poi ha svelato il sogno che coltivava agli inizi della sua carriera (“Volevo solo essere un bravo bassista”) e quali erano i suoi miti: “Ho ascoltato tanto i Genesis, i Pink Floyd e Bob Marley”, spronando i ragazzi a guardarsi dentro e fuori. “La cultura melodica italiana non ha eguali e non c’è bisogno di andarla a prendere altrove. Coltiviamo di più il senso della curiosità, come i mitteleuropei. Se c’è un gruppo che suona in un pub stasera, andiamoci, anche se non sappiamo chi sono: è così che s’impara”.
Domani, 5 novembre, il PLAUTOTEATROSTUDIO aprirà le sue porte a cento studenti di San Nicola La Strada, che - dalle ore 18.00 alle ore 19.00 - potranno assistere alle “prove aperte” di MAX GAZZÈ. L’appuntamento più atteso resta comunque quello di mercoledì 6 novembre, alle ore 20.30, sempre al PLAUTOTEATROSTUDIO, per la “data zero” della nuova tournèe teatrale del cantautore romano. C’è da credere che, dopo l’incontro di stamattina, siederà in platea anche una folta rappresentanza di studenti, che hanno subissato MAX GAZZÈ di richieste di foto ed autografi, fino ad un istante prima che lasciasse l’Università.
LE FOTO DI MAX GAZZE' CON GLI STUDENTI
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