I Vespri Siciliani di Livermore al Teatro Valli, a partire da Capaci |
REGGIO EMILIA - La Stagione di Opera della Fondazione I Teatri inizia con le celebrazioni verdiane e porta al Teatro Valli l’opera di Verdi nella lettura di Davide Livermore, con Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e Coro Merulo, diretti da Stefano Ranzani. L’inizio della Stagione di Opera della Fondazione I Teatri, coincide con le Celebrazioni del Bicentenario Verdiano, e porterà al Teatro Municipale Valli nei giorni venerdì 8 novembre (ore 20.00) e domenica 10 novembre (ore 15.30) I Vespri Siciliani (Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia, diretti da Stefano Ranzani), con cui il regista Davide Livermore vinse il Premio Musical America 2012.
Coprodotta dai Teatri di Reggio Emilia, Modena e Piacenza, a partire dall’allestimento del Teatro Regio di Torino, dell’Opera Bilbao e del Teatro di Lisbona, che andò in scena per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unificazione italiana, l’opera vuole essere una riflessione che gioca di sponda con il passato per parlare del presente, partendo dalla strage di Capaci.
I vespri siciliani di Davide Livermore sono un esempio di spettacolo decontestualizzato e ripensato, sia dal punto di vista registico che dell’ambientazione, ma al tempo stesso sostanzialmente fedele in molti punti agli equilibri del libretto originale.
Davide Livermore ha scelto di spostare nel tempo la vicenda dell’opera, calandola nella nostra contemporaneità e parlando un linguaggio ricco di riferimenti al presente.
Nessuna fedeltà alla “forma”, per così dire, del libretto verdiano, ma invece un’estrema fedeltà alla sua sostanza.
Uno spettacolo in grado di recuperare l’essenza di un teatro civile che appare necessario nel momento storico in cui ci troviamo a vivere, ma che appare pertinente con la sconsolata e antiretorica analisi storica compiuta da Verdi nei suoi Vespri Siciliani, sulla cui composizione probabilmente deve aver influito anche il sostanziale fallimento dei moti rivoluzionari del 1848 con il conseguente tramonto dell’ideale Risorgimentale. L’allestimento di Livermore si segnala come una rilettura operistica dei nostri tempi, in grado di dimostrare con i fatti quanto l’opera lirica possa essere attuale e quante cose abbia ancora da dire al nostro presente, senza essere un museo né un passatempo.
I VESPRI SICILIANI
musica di Giuseppe Verdi
Guido di Monforte Claudio Sgura
Il sire di Béthune Alessandro Busi
Il conte Vaudemont Cristian Saitta
Arrigo Lorenzo Decaro/Michal Lehotsky
Giovanni da Procida Roberto Scandiuzzi
La duchessa Elena Sofia Soloviy
Ninetta sua cameriera Elisa Barbero
Danieli Oreste Cosimo
Tebaldo Jenis Ysmanov
Roberto Costantino Finucci
Manfredo Riccardo Gatto
Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna
Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia
direttore Stefano Ranzani
regia Davide Livermore
scene Santi Centineo
costumi Giusi Giustino
luci Vladi Spigarolo
coreografie Luisa Baldinetti, Cristina Banchetti, Davide Livermore
maestro del coro Martino Faggiani
coproduzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza
dall’allestimento del Teatro Regio Torino, OLBE-ABAO Asociaciòn Bilbaina de Amigos de la Opera Bilbao, Teatro Nacional de Sao Carlos de Lisboa”
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