TARANTO - Presentato con successo a Taranto il libro di Pierfranco Bruni “Asmà e Shadi”. Un racconto in versi nell’intreccio sublime dell’Oriente. Affascinante relazione di Anna Sturino. Davanti a un pubblico qualificato è stato presentato, alla Libreria Mondadori di Taranto, il recente libro di Pierfranco Bruni dal titolo “Asmà e Shadi. Preziosa come la luna nel disincanto del sogno”, edito dalla Casa Editrice Pellegrini. Un romanzo in versi tracciato sul filo del sublime orientale che si intreccia tra la tradizione occidentale e il mondo mediterraneo. I due personaggi si raccontano e si parlano in un contesto che richiama il “Cantico dei Cantici”.
Il libro è stato presentato da Anna Sturino, Dirigente del Liceo “Giuseppe Moscati” di Grottaglie, (Ta), che con eleganza e sapere filosofico ha tracciato i legami tra gli archetipi e l’estetica del mistero dalle via del samara a Platone, ovvero dalla via della seta alla caverna di Platone.
Un raccontare una storia d’amore sul filo della leggerezza di un Oriente che offre una chiave di lettura focalizzata nel cerchio del magico.
L’atmosfera che si respira è completamente orientale e l’incontro, in un vortice di amore, disamore e passione, tra Asmà e Shadi è un recitativo da musiche e atmosfere negli echi dei minareti e sulle sponde dei mediterranei che hanno danze rituali.
Un viaggiare nel mondo orientale di Pierfranco Bruni lungo la filigrana di un poema raccontato.
La Prefazione è di Gerardo Picardo e la Postfazione di Antonietta Cozza. Un intrecciare due chiavi di lettura che pongono al centro la bellezza.
Anna Sturino nella sua relazione articolata in una saggezza filosofica ha affermato: “L’Oriente è il palcoscenico privilegiato ed insieme primordiale su cui, da un tempo antecedente alla nostra cognizione di tempo, si eleva l’interrogarsi dell’uomo sul perché del mondo e della vita, sui grandi temi etici, religiosi, esistenziali: quegli stessi che concepiscono la conoscenza in ragione della salvezza e della liberazione dell’uomo dai vincoli terreni, quella che consiste nel passaggio dal samsara¸ la vita ingannevole e imperfetta di questo mondo, a quello del nirvana, la Realtà vera, basica, assoluta, quella della sapienza originaria, pura, fondante.
“Questo è lo sfondo, intatto, senza tempo, in cui pure Asmà e Shadi diventano archetipi degli amanti di ogni tempo e di ogni luogo, indifferenti allo spazio e al tempo, liberi da ogni vincolo umano, eppure così fragili e carnali, eterei, eppure caldi e appassionati.
“Una eraclitea sintesi degli opposti che, attraverso l'amore, rievoca e ridisegna la legge sottesa al mondo che risiede nel rapporto di interdipendenza tra due contrari, che in quanto tali, lottano tra loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l'uno dell'altra, poiché l'uno esiste in virtù dell'altra”.
“Asmà e Shadi è un raccontare in versi una storia d’amore lungo le pareti dell’anima e di una profonda sensualità. È un dialogare tra due personaggi che ci conducono a vivere l’amore con dolcezza, ma anche con una vibrante “filosofia” del distacco.
I riferimenti orientali e mediterranei, con “Asmà e Shadi”, sono nella continuità di Pierfranco Bruni, scrittore acuto di aperture mediterranee.
Pierfranco Bruni nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del suo percorrere le strade dell’Oriente in un viaggio che è immaginario, onirico ed esistenziale. Un senso che scava tra le maglie di una formazione, ha detto Bruni, che parte dalla cultura classica occidentale per definirsi sulla strade di un Oriente immenso.
Sono intervenuti, nel dibattito, con acuti interventi, tra gli altri: la saggista Marilena Cavallo, la scrittrice Pina Colitta, il giornalista Rai Salvatore Catapano, l’artista Giulio Di Mitri.
Anna Sturino, concludendo la sua relazione, ha chiosato: “Nessuno di noi può davvero leggere questi versi senza sentire un nodo alla gola, un’emozione pervasiva e dolente, la stessa sensazione di impotenza provata davanti ad una perdita definitiva, quasi come se volessimo prendere le mani della persona amata tra le nostre e le avvertissimo scivolose, incapaci di trattenerla. E del resto, perché trattenerla?”.
Una serata che ha visto la partecipazione di un attento e vasto pubblico.
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