Vegetale sarai tu! di Delfini e Ferioli, disegni di Di Marco. Angela entusiasta |
ROMA - Vegetale sarai tu! È il titolo del libro scritto da Mirella Delfini ed Eliana Ferioli, prefazione di Piero Angela, disegni di Pia Di Marco. Ecco il pensiero di uno degli uomini più noti del mondo della scienza. Questo nuovo libro che Mirella Delfini ha scritto con Eliana Ferioli, è delizioso. Non solo perché è scritto bene, con creatività e umorismo, ma perché ci fa conoscere un sacco di cose sulle piante. Già in precedenti libri Mirella aveva dialogato con gli insetti, un po' come fa Fabio Fazio con i suoi invitati, tirando fuori da ogni personaggio storie, sentimenti, aneddoti. Questa volta sono le piante a parlare, raccontando la loro vita, i loro problemi, i loro rapporti con gli uomini. E attraverso queste conversazioni immaginarie, entriamo in un mondo che, in fondo, conosciamo poco e che è invece pieno di cose sorprendenti.
In televisione si vedono pochi documentari sulle piante, soprattutto perché appaiono immobili, non corrono, non hanno comportamenti aggressivi, non sono protagoniste di storie commoventi. Ma osservandole da vicino si scopre che hanno una vita segreta.
Basta accelerare, grazie alla cinepresa, i loro movimenti per vedere quanto sono "vive", spesso anche in competizione tra loro per la ricerca della luce o dell'acqua.
Del resto le piante sono nostre cugine: abbiamo antenati comuni che risalgono alla preistoria della Terra. Anche loro hanno un Dna dello stesso tipo del nostro; sono composte di cellule, hanno un metabolismo, e come noi nascono, crescono, si riproducono e muoiono.
La formula del libro, quella di alternare dialoghi divertenti con schede di botanica, è particolarmente azzeccata perché consente (anzi stimola) a saperne di più sui protagonisti di queste interviste.
L'elenco degli "incontri" è molto ricco, e Mirella, da buona inviata, ha viaggiato ovunque: nei frutteti, sui davanzali, nei giardini, nei prati, nei boschi, nei pascoli di montagna, grazie alle preziose indicazioni di Eliana, provetta botanica.
Ne esce un panorama molto ricco e rappresentativo di quel mondo vegetale che è stato il primo a sbarcare sulla Terra, e che ha fornito alla vita terrestre il primo anello della catena alimentare. Se siamo qui lo dobbiamo proprio a tutte queste piante che ci hanno nutrito, direttamente o indirettamente, per milioni di anni. Pia di Marco le ha illustrate con fantasia, ma anche con sicurezza e precisione, mentre il suo stile suggestivo ci trasporta in un mondo dove la favola, mescolata con la realtà, riesce a farci percorrere impensati sentieri che magari, a nostra insaputa, esistono davvero. E’ intrigante la betulla che ci guarda con occhi allarmati, e così il sabba stregonesco delle foglie di noce, o lo stupore del lichene che sembra ammirare se stesso.
Ascoltando questi dialoghi, ci sentiamo persino un po' in colpa nei confronti dei poveri vegetali, che tagliamo, bruciamo, bolliamo: la prossima volta che strapperò la "pelle" a un carciofo o schiaccerò una noce mi sentirò a disagio...
So che è un libro destinato in particolare ai ragazzi, ma anche agli adulti (e forse ancor più a loro) si divertirebbero a leggerlo.
Come Mirella sa, io sono molto più scettico di lei su possibili "segnali misteriosi" delle piante: le piante sono, naturalmente, esseri viventi, e in quanto tali sono vitali e rispondono agli stimoli ambientali che le coinvolgono. Ma a modo loro. E' vero che c'è ancora molto da scoprire, ma pensare che abbiamo (come qualcuno in passato voleva far credere) capacità di "comunicare" segretamente con gli esseri umani è, a mio avviso, una speranza per ora senza speranza...
Ma forse una risposta più saggia me la darebbe uno dei protagonisti del libro, un bucaneve, che ha filosoficamente affermato: "Sa una cosa? Per me le fiabe e le leggende non sono fantasie. Forse sono l'unica verità...". (Piero Angela)
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