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Rai, il direttore generale Gubitosi nomina una ulteriore ventina di dirigenti

cavallo-rai ROMA - Qualcuno parla di 18, altri ne contano 24, resta il fatto che in perfetto stile e continuità con le abitudini del passato, approfittando del torpore estivo nella calura dei primi giorni d’agosto, il direttore generale Gubitosi ha nominato una ulteriore ventina di dirigenti alla RAI. Ora, sinceramente, senza nulla togliere alle indubbie capacità professionali dei nominati, ai quali vanno comunque i nostri migliori auguri, vogliamo domandare al D.G. e a tutti se, data la situazione dei conti aziendali, era proprio il caso di procedere con le nomine; se era proprio indispensabile per il funzionamento dell’azienda una tale decisione, che inevitabilmente si traduce in un aggravio del costo del lavoro, oppure se non si tratti della consueta, inevitabile risposta a pressioni ed equilibri ai quali, anche colui che ha dichiarato di essere lontano anni luce dalle richieste che giungono da soggetti esterni all’azienda, non esita a soddisfare?

Come dire? Siamo alle solite, nulla di nuovo rispetto alle vecchie pratiche e così, mentre da una parte il direttore del personale, nelle recenti trattative sfociate con l’accordo del 4 luglio u.s., ha fatto appello alle sue migliori qualità drammaturgiche nel chiedere responsabilità ed ha “convinto” le altre sigle sindacali sul bisogno di procedere con i tagli al costo del lavoro, arrivando pure a dolorosi provvedimenti come i licenziamenti eventuali dei colleghi più anziani, dall’altra si procede con l’aggravio dello stesso costo del lavoro nominando altri dirigenti, anche esterni, tanto per non farci mancare nulla.

Come ben sapete il Libersind Conf.sal non ha firmato l’accordo sui licenziamenti, noi non ci siamo lasciati convincere da chi, come appare chiaro, ha bisogno di spazi in organico per manovrare al meglio.

Ma se, ammesso e non concesso, per un momento dovessimo convenire sulla necessità aziendale di rinnovare così tempestivamente il corpo dirigenziale con nomine in posizioni davvero strategiche per il buon funzionamento aziendale (concetto assai difficile da sostenere), allora il Libersind Conf.sal chiede con forza che, con pari dignità rispetto ai dirigenti, siano immediatamente riavviati, a favore dei lavoratori, i provvedimenti gestionali fermi da anni e che sia varato immediatamente un ridisegno di valorizzazione dell’area quadri e Funzionari di questa azienda (abbiamo già consegnato al D.G. una nostra proposta scritta in questo senso)

Se ciò non avvenisse in tempi rapidi la RAI potrebbe ritrovarsi con altri nuovi dirigenti ma con un clima di partecipazione e motivazione dei dipendenti oramai ridotto a zero verso un’azienda non credibile.

Forse è proprio quello che si vuole ottenere?

Noi non assisteremo supini alla “ministerializzazione” della RAI, daremo battaglia con ogni lecito mezzo ed anzi facciamo appello affinché, finalmente, anche le altre sigle sindacali aprano gli occhi.

Il “vento” nuovo che ci era stato promesso ed al quale qualcuno in buona fede ha creduto, si sta rivelando poco salubre, sarebbe ora di cambiare aria.

Segreteria Generale Libersind Conf.sal
Cav. Giuseppe Sugamele
Data:  12/8/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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