Corte dei conti: carceri senza risorse, sovraffollamento incide su rieducazione |
ROMA - Carceri nell'analisi della Sezione centrale del controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato. Corte dei conti. Lo scopo dell’indagine è stato quello di verificare se e in che modo la finalità di assistenza e di rieducazione dei detenuti sia stata effettivamente assicurata, anche riguardo alla necessità di garantire al meglio la sicurezza sociale e di mitigare, se non eliminare del tutto, il problema del sovraffollamento degli istituti di pena. A riguardo - riferiscono dalla Corte - si è rilevato come i cosiddetti programmi trattamentali, in concreto, abbiano avuto una difficile e faticosa attuazione, nonostante siano apparsi in grado di produrre sia benefici diretti sui destinatari degli interventi, che vantaggi indiretti sulla società nel suo insieme (che fruirebbe di un progressivo decremento dei pertinenti costi economici).
Dall’indagine è risultato che attraverso l’attivazione di laboratori e pratiche riformatrici si possano offrire mezzi, risorse e strumenti per abilitare o riabilitare socialmente e professionalmente il detenuto fuori dall’universo carcerario, ma sono emerse però delle carenze a livello pianificatorio caratterizzate dall’inadeguatezza di validi percorsi scolastici e formativi oltre che dall’insufficiente coordinamento sul territorio dei diversi soggetti istituzionali preposti.
Soltanto da pochi mesi è stato sottoscritto un protocollo di intesa con il Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel quale sono stati previsti percorsi modulari e flessibili (anche con l’utilizzo di modalità digitali e del libretto scolastico) con i quali l'Amministrazione pensa di poter risolvere il succitato problema.
Sulla stessa lunghezza d’onda, si colloca il c.d. “piano carceri” che è in via di perfezionamento, soprattutto per la parte afferente l’organizzazione di spazi adeguati per l'istruzione all’interno delle carceri stesse.
L’ampia istruttoria ha evidenziato carenze anche sul piano dei monitoraggi e degli indicatori, con conseguente difficoltà di verificare compiutamente gli effetti conseguiti a seguito delle condotte attività di rieducazione carceraria.
Dal punto di vista finanziario il sistema carcerario è tutt’oggi caratterizzato dall'estrema esiguità delle risorse assegnate, che, unitamente al sovraffollamento all’interno degli istituti penitenziari, ha finito per pesare negativamente e in modo incisivo sulle varie iniziative connesse ai trattamenti rieducativi.
Sicuramente i non soddisfacenti risultati raggiunti sono stati determinati anche da molteplici ulteriori fattori, tra i quali vanno annoverati
la complessità dell’organizzazione;
l’esigenza - sovente non soddisfatta - di disporre di una pluralità di figure professionali;
i tagli degli organici e la limitata possibilità di copertura dei medesimi a causa della vigente disciplina del turn over;
i tagli lineari sullo specifico capitolo di bilancio.
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