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L’Italia e gli immigrati. Insegnare la nostra lingua, didatticamente democratico

rocco alessia ROMA - L’Italia e gli immigrati. L’Italia è diventato un paese multietnico. Milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo sono arrivate nelle nostra città in cerca di un lavoro, di una speranza di riscatto. Non sempre questo è possibile, poiché accade frequentemente che tali speranze si infrangano sul muro dell’indifferenza, della totale mancanza di occupazione e delle politiche non sempre di sostegno al disagio sociale che gli stranieri vivono nel nostro paese.
La strada dell’integrazione socio-culturale degli immigrati in Italia, è lastricata di ostacoli e passa anche attraverso l’apprendimento della lingua italiana, per coloro i quali devono interagire con il mondo esterno, trovare un lavoro, vivere la quotidianità con i suoi grandi e piccoli problemi.
Imparare la lingua italiana diventa un’esigenza imprescindibile per la fruizione del mondo circostante e l’abbattimento delle barriere linguistiche che frenano l’accettazione dell’altro e generano inutili diffidenze.
Questa operazione è semplice per i bambini che sono nati nel nostro paese, che vengono inseriti nel nostro sistema scolastico e apprendono naturalmente i rudimenti della lingua.
Più complesso è il discorso relativo agli adulti, che posseggono sovrastrutture linguistiche dei paesi di origine e, rispetto ai bambini, sono psicologicamente meno propensi a mettere in discussione la struttura delle proprie conoscenze ed hanno minor tempo da dedicare all’apprendimento scolastico.
Insegnare la nostra lingua a chi viene da lontano, diviene dunque un percorso innanzitutto di socializzazione, didatticamente democratico. Lo scambio culturale è reciproco e non dimentica mai di valorizzare gli aspetti della cultura di origine della persona, bensì costruisce un terreno comune, la lingua italiana appunto, sul quale confrontarsi e grazie al quale aprirsi agli altri e al mondo intero.

di Alessia Rocco
Data:  8/7/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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