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Roberto Citran vi fa viaggiare nello spettacolo al Castello Carrarese di Padova

molly-ph-massimo-achilli PADOVA - Teatro a Castello. Da giovedì 4 a domenica 7 luglio 2013 al Castello Carrarese di Padova due spettacoli a sera per un totale di quattro dialoghi e quattro monologhi, scelti dall’attore veneto Roberto Citran. Da giovedì 4 a domenica 7 luglio, al Castello Carrarese di Padova, per citare le parole di Roberto Citran «si entrerà alle 21 e si uscirà a mezzanotte rimanendo sempre immersi in un luogo che parla di teatro». Inaugura infatti giovedì la quattro giorni di “Teatro a Castello”, di cui il noto attore veneto è direttore artistico.

Evento di punta della Manifestazione “Eventi a Corte”, patrocinata dall'Assessorato alla Cultura e dal Settore Attività Culturali del Comune di Padova, la rassegna porterà nella suggestiva cornice della piazza d’armi del Castello Carrarese due spettacoli a sera per un totale di quattro dialoghi e quattro monologhi, dove verranno presentati sia testi originali che rivisitazioni di classici.

«Desideravo mettere insieme città e Teatro, come parti fondanti di un unico evento, in cui il cittadino è lo spettatore per eccellenza.» - racconta Citran - «Per questo ho strutturato “Teatro a Castello” come una piccola maratona teatrale con gli spettacoli che mi hanno maggiormente colpito e che desideravo condividere con il pubblico. Non c’è un vero e proprio filo conduttore che lega i titoli in cartellone. Mi piace considerarla più come una sorta di personale “scaletta dei preferiti” con temi interessanti, di attualità, che fanno riflettere e anche sorridere e che spero incontrino i gusti di chi verrà a vederli».

Spetterà a Vasco Mirandola e Martina Pittarello aprire gli eventi teatrali al castello giovedì 4 luglio alle 21.30 con lo spettacolo “Diario di Adamo ed Eva” dello scrittore, umorista e aforista americano Mark Twain. Traducendo il “manoscritto originale” del diario di Adamo ed Eva, il celebre autore di Tom Sayer riscrive il primo capitolo della storia biblica in un mirabile esempio di equilibrio tra ironia e cronaca fantastica attraverso la divertita parodistica ricostruzione della prima struggente storia d’amore del mondo. Un viaggio in una città immaginaria tra gli esclusi e gli ultimi è invece il centro della pièce “Perchè il cane si mangia le ossa” di Francesco Suriano con Carlo Marrapodi e Emilia Brandi in cartellone alle 22.30. Un viaggio come fuga da sè e delirio del sè il cui protagonista, Carlo Marrapodi, realmente un ex operaio della Thyssen Krupp, racconta le giornate di un ex metalmeccanico che viene scambiato per un clandestino e termina il proprio viaggio sulla tomba dei suoi ex compagni di lavoro.

“M’ama? (Femmine un giorno e poi madri per sempre)” è il monologo, di e con Nicoletta Maragno, che apre la serata di venerdì 5 luglio alle 21.15. Un titolo denso e provocatorio, giocato sull’apostrofo, che vuole celebrare la figura della donna oltre gli stereotipi delle convenzioni, per parlare di una maternità che non è ancestrale destino ma desiderio, scelta, volontà. Alle 22.30 in “Solo Anna” opera di Franco D’Alessandro sulla vita di Anna Magnani, la protagonista, Lidia Vitale, ripercorre la difficile vita della grande attrice in undici momenti significativi, altrettanti colloqui ideali, componendo un ritratto pubblico e privato dell’icona del cinema neorealista italiano. Il monologo è tratto dal testo teatrale di Franco D’Alessandro “Roman Nights” scritto in occasione delle celebrazioni del quarantennale della morte della grande attrice.

L’incontro tra due solitudini è il tema portante, sabato 6 luglio alle 21.15, di “Voto di Silenzio. Storia di un bacio” della giovanissima Veronica Mc Loughlin con Giancarlo Previati e Ilaria Pasqualetto. Protagonisti sono Anna, una giovane ex monaca di clausura ed Edoardo, un più maturo meccanico di biciclette. Una storia che parla d’amore e di silenzi, qua e là interrotti da timide parole. Alle 22.30, in “Suicidi? Tangentopoli in commedia”, tratto dal libro del giudice Mario Almerighi, con Bebo Storti e Fabrizio Coniglio, il pubblico assisterà alla narrazione di una pagina oscura delle storia italiana e dei suoi aspetti grotteschi e assurdi. Quella di Tangentopoli e dei suoi “tre suicidi eccellenti: Sergio Castellari, Gabriele Cagliari e Raul Gardini”. Riattraversare quel periodo con queste tre tragiche vicende vuole essere un modo per capire cos’è il nostro paese oggi e cosa continuerà ad essere negli anni, se questo sistema non verrà “smantellato”.

Domenica 7 luglio “Teatro a Castello” chiude ricordando due personalità del Novecento. Alle 21.15, in collaborazione con Spoleto55 Festival dei due Mondi, nella ricorrenza dei 70 anni dalla morte di James Joyce, andrà in scena il monologo “Molly”, tratto dal celebre ”Ulisse”, adattato dalla attrice e regista italiana Chiara Caselli. L’attrice offre tutte le sfumature della protagonista in una partitura perfetta dove la parola si fa suono e il corpo diventa strumento emotivo in grado di restituire al pubblico ogni piccolo sussulto interiore di Molly, un flusso di coscienza, materia viva e palpabile che si mostra e si espone nella sua intimità.

Chiude la rassegna alle 22.30 Antonello Fassari che porta in scena un un racconto di Pier Paolo Pasolini “La Ricotta”. La piece è incentrata sulla storia di Stracci, attore generico “morto di fame”, impegnato su un set cinematografico dove si sta girando un film sulla Passione di Cristo. Stracci, che fa la parte del Ladrone Buono, preso dalla fame diventa suo malgrado protagonista di un Calvario reale, ma invisible a tutti gli altri. Sullo sfondo si muovono i personaggi tipici del grande carrozzone cinematografico: il regista illuminato e assente, il giornalista inconsapevole, marionetta del sistema, il produttore, la Maddalena, le altre comparse.

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Data:  1/7/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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