MILANO - Inglese, francese, spagnolo, italiano. San Siro il 29 giugno 2013 era un tripudio di nazionalitā, culture, sesso ed etā anagrafica. Lo stadio pieno, trepidante, poi una voce, "showtime in one minute". Milioni di teste in attesa, con gli sguardi rivolti verso una Cadillac azzura, dietro il cielo, sulla targa: New Jersey. Bon Jovi. Eccolo in Italia, dal 1983 una carriera pullulante di successi ed ancora in grado di guardare il pubblico riconoscente, pieno, commosso, innamorato. Il calore della gente milanese scalpita come stalloni in corsa, gli zoccoli scalfiscono l'acqua che suona, canta, quasi compiaciuta ed eccola, la chitarra, la voce, la batteria, la tastiera. Anche il vento ascoltava ed osservava, il prato del Meazza ed i suoi spalti che di giorno erano solo erba e cemento ma che alle 20,29 diventano un cielo scintillante senza stelle ma ricco di accendini e flash dedicati a Jon Bon Jovi, al suo team e alla sua musica.
La scaletta improvvisata, e, verso la fine, scelta dal pubblico, rende i fan euforici dai pezzi rock, suoni che ti pulsano nelle vene e che ti impediscono di tacere o rimanere immobile e sentimentali, dalle bellissime ballate romantiche che entrano nell'anima, chiudi gli occhi e mentre canti a voce sommessa, ti rendi conto di ondeggiare come le onde del mare, con le mani verso il cielo.
You give love a bad name, Runaway, It's my life, Keep the faith, Live me all tonight, Bad medicine, Someday, I'll be saturday night, Living on a prayer, Never say goodbye, Always, Love song, per concludere. E molte altre. Dopo pių di tre ore di concerto, gli spettatori erano sempre pių carichi e Bon Jovi sembrava non voler lasciare quel palco che lo stava facendo emozionare, di quella emozione che lui e la sua band riescono a trasmettere ai fan.
San Siro incoronato da una bellissima e circolare, quanto tre quarti di stadio, bandiera americana, sulla quale i fan formavano "Bon Jovi forever". Gių, il prato era un tripudio di bandiere italiane, sventolanti e saltellanti.
Č il pubblico il motore della Cadillac e Bon Jovi la benzina che la muove, unica, insostituibile.
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di Patrizia Perri
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