"Sportiva…mente", l'Utopia possibile. Un progetto per dare voce agli invisibili |
TROIA (FOGGIA) - Sportiva…mente. Un progetto per dar voce agli invisibili. E dal dialogo e dagli scambi che può nascere un reale processo di arricchimento reciproco che parla il linguaggio dell’integrazione e dell’inclusione. E’ quello che si propone "Sportiva…mente”, l’Utopia possibile. Il progetto, giunto alla V edizione, si propone di contrastare lo stigma e la discriminazione che ancora impera in relazione alla malattia mentale ed alle persone che ne sono affette. Il pregiudizio e l’etichetta che viene cucita addosso a chi è affetto da disagio mentale equivale ad una condanna.
Una condanna che nega i diritti e le libertà proprio di quelle persone che sono tra le più vulnerabili, quali quelle affette da disagio/disturbo mentale. Un meccanismo che porta con sé anche la sistematica esclusione di coloro, la cui mente è vittima di morsi e ferite, anche dal mondo del lavoro e della produzione, rendendo quasi inevitabile la dipendenza economica, la mancata affermazione sociale, e la disabilità, intesa come impossibilità ad adeguarsi a specifiche aspettative di ruolo ed a vivere la propria vita secondo il principio di autodeterminazione (scelgo io i miei obiettivi e li perseguo).
IL PROGETTO
Partendo da questo presupposti il Centro Salute Mentale di Troia, promotore del progetto in collaborazione l’associazione di volontariato “Tutti in Volo-Onlus” e l’Anpis (Associazione nazionale polisportiva per l’integrazione sociale) – Regione Puglia Comune di Troia - vuole sensibilizzare l’intera collettività su tali questioni ed alla promozione di processi di integrazione sociale di persone affette da disagio mentale attraverso lo scambio, di idee, emozioni, storie, esperienze, sensazioni, prodotti, partecipazioni, identità. Questa tranche di eventi si è svolta dal 3 al 22 maggio 2013, giorno in cui si è conclusa un’esposizione collettiva piottorica a cura dell’associazione “Germi d’Arte”.
Protagonisti, in prima linea, i giovani.
Infatti, il tema del disagio mentale entra negli istituti scolastici (in questa fase Sono l’Itc “P. Giannone” di Troia, l’Ipsia “A. Pacinotti” di Bovino e il Psct “A. Olivetti” di Delicato) per tentare di rompere, tra gli studenti, il muro del pregiudizio e della diffidenza nei confronti di qualunque forma di diversità, ed in particolar modo della malattia mentale.
Lo scopo è quello di sostituire al fenomeno che non ha un volto ed una storia, e per questo fa paura ed è anche facilmente stigmatizzabile, con tanti volti e tante storie, fatte di vita, di emozioni, ma anche di paure e fragilità, di sangue e carne.
Coinvolti anche rappresentanti delle forze dell’ordine (Vigili urbani e Carabinieri) che molto spesso conoscono gli utenti solo durante interventi di urgenza o di attuazione del TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
La coesione ed un processo di concreta conoscenza è favorito attraverso la partecipazione ad un torneo internazionale di calcio, che vede giocare fianco a fianco operatori e fruitori dei servizi di tutela della salute mentale, studenti degli istituti scolastici coinvolti, rappresentanti delle forze dell’ordine e migranti.
Il calcio, secondo quanto sottolineano gli stessi organizzatori, se interpretato in modo autentico, è uno sport dalle forti connotazioni di solidarietà e di inclusione, oltre ad essere facilmente praticabile. Uno sport democratico. Può essere praticato, infatti, ovunque, e senza il ricorso a particolari attrezzature.
Richiede esclusivamente un pallone ed uno spazio libero. Non occorrono competenze specifiche. Può essere giocato da tutti. Esalta lo spirito di gruppo. Facilita lo scambio di identità. Uno sport che ripercorre i momenti della vita, quelli quotidiani, che prevedono la partecipazione, la sana competizione, l’impegno, il sacrificio, il gioco di squadra, le ammonizioni, le attese, le frustrazioni, la determinazione, l’accettazione della sconfitta. Sapere accettare le sfide, tanto nello sport quanto nella vita quotidiana, infatti, è un presupposto imprescindibile per fortificare corpo ed anima e poter intraprendere le tappe di una crescita sana.
Altro momento importante del progetto “La Corte dei Miracoli” un mercatino itinerante di prodotti tipici dell’artigianato e della gastronomia. Obiettivo: promuovere un modello di mercato che metta al centro uno sviluppo etico e sostenibile del territorio, oltre a dare spazio a soggetti deboli che utilizzano manodopera proveniente dalla diversità. Protagonisti degli spettacoli artisti di strada, gruppi musicali e teatrali e chi di solito viene messo in un angolo e nascosto perché considerato “diverso”, qualcuno da isolare e di cui vergognarsi.
di Tania Sabatino
sabatino puglia
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