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Berlusconi: il Jolly del governativo poker al servizio della burlesca Italia

cicinelli-angela rm ROMA - "Per quanto riguarda determinate circostanze e determinanti individui, le apparenze non ingannano affatto. E’ senza dubbio il caso di Silvio Berlusconi e dei componenti della sua coalizione, nonché dell’aspetto del suo stesso Pdl. E’ lui l’inconfondibile giullare di corte ma che siede sul trono del Re, cosa che affascina ulteriormente, circondato dalla sua folta e convinta schiera di sostenitori, di cui molti portano su di sé il prezzo del suo acquisto e coloro che non lo possiedono, sono gli stessi che incarnano in sé una scaltra scelta comune (inclusi, naturalmente, gli entusiasti votanti): la più facile. Passare subito dalla parte di chi ha maggior e consistente potere, di conseguenza, maggior potere governativo e di manovra politica. Di chi promette con anticipata garanzia dal consueto, irresistibile profumo di denaro, richiedendo in cambio solo il segnare una crocetta sul proprio simbolo di partito (si consulti pertanto la voce: “lettera di rimborso Imu”). Richiesta unica ma essenziale, stavolta con tanto di pronta assicurazione. Questa è la fissa costante, valida in generale per uomini e donne. Ma per quanto riguarda quest’ultime, il rito presenta tanto di distintivo, ormai celebre e decantato dalla satira, volto a ringalluzzire e far sollazzare lo scatenato giullare che sprizza dominio da tutti i pori… e qui, ci soffermiamo un po’ sulla famosa parentesi, che è solo una tra le eclatanti, da rendere altrettanto celeberrimo il suo ego: il mutare in infangante burla una delle significative mosse progressiste femminili, la donna in politica, quindi la donna affermata e al comando, aggiudicando la poltrona proprio a quelle donne che di personale dignità, codice morale e conoscenza (e già, che paroloni, quando si tratta di una donna, egregio Cavaliere!) se ne infischiano nettamente. Uno dei più innegabili ed incrollabili poteri di Berlusconi, è in effetti, quello di riuscire a scatenare il puro masochismo femminile, di quelle (e certe donne, e con questo termine, facendo però riferimento alle sue seguaci, non ad esempi troppo comuni) che veramente non resistono a farsi trattare da erotico zerbino. Basta un doppio senso della serie: “Lei quante volte viene?” affinché si desti, piuttosto, un senso di grazioso ed innocente umorismo da parte delle sue sostenitrici - ammiratrici… E Berlusconi perpetra deliberatamente la pecca, riserbando però il peggio, al cospetto di donne dall’autentica autorità politica, priva di un passato moralmente discutibile. Il più clamoroso e dunque il più chiacchierato, quello dell’incontro con Angela Merkel: un bambinesco “cucù”, una diretta definizione affibbiata ai suoi glutei (e fortunatamente limitatasi solo ad una parola) e ciliegina sulla torta, al momento dell’incontro, prima il voltarsi di spalle continuando la sua telefonata, suscitando la plausibile reazione della Premier tedesca, a metà tra l’incredulo riso e la stizza.
Nel complesso, una corte dominata da un continuo, grottesco spettacolo di burlesque e da un continuo protagonista impossibile da scalzare e che anzi, potrebbe, anche senza di essa, metter su questa grande esibizione. In politica, gioca ufficialmente a carte scoperte, con la beffarda arroganza tipica di un individuo che, pur rincarando la dose d’atti in balordaggine, resta protetto ed incolume, qualunque sia la circostanza. Cosa particolarmente valida riguardo i suoi processi, con o senza un verdetto a suo sfavore e a base di quotidiane cifre da capogiro incassati da una ex moglie… dal momento che la questione economica non è neanche l’ultimo dei suoi dilemmi. Una boria che al contempo gli è comunque fatale, in quanto lo rende potenziale e pretestuoso capro espiatorio per i suoi avversari politici. Non appena s’accanisce un disastro o uno scandalo, presto scatta il dito contro IL fautore della massima rovina italiana, sia esso puntato da nemici datati o che voltano le spalle quando la situazione precipita e la conveniente alleanza, viene decisamente a mancare. Subito dopo, la spontanea sfida e stavolta non da lui sfoggiata: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. E qui, scappa una ben risentita espressione degli attaccanti, la cui imbarazzata malizia, li costringe ad abbassare la mano armata.
E l’imponente simbolo satirico, carnevalesco, il barzellettiere de: “La Repubblica Delle Banane” perpetra il suo cammino, andando a riprendersi la gloria inaugurando un neo Risorgimento italiano, dopo aver brevemente calato struggente sipario sul suo oscuro ventennio (ma a parer di molti, d’impero dalla luce sfolgorante). La carezzevole garanzia IMU, convertita in sigla tabù, lo ha condotto ad un per Egli gratificante risultato nelle recenti elezioni. Risultato che stando, ancor prima della logica, ma propriamente ad una presa di coscienza, scatenante quasi inconcepibile scalpore. Quasi. Poiché quest’uomo praticamente apparso dal nulla con già le mani in pasta, entrato in politica per liberarsi dalle già più che considerevoli magagne, ha sin dall’inizio colto al volo e colto nel segno “vizi e virtù” del nostro italico Bel Paese. Magari prendendo spunto dal sempre efficace giostrarsi sulla scacchiera governativa dei parimenti maestri d’arte e mestiere che lo hanno preceduto. E non c’è da escludere che gli ultimi rimasti in vita, gli abbiano stretto la mano, dietro le telecamere e soprattutto dietro le quinte, come diretto omaggio ai soliti, poveri ignari. I medesimi, ciechi, sordi, muti ignari che acclamano ed intonano: “Meno male che Silvio c’è”, quando dietro queste quinte, un anziano pensionato, unico cosciente e gridante contestatore ad una manifestazione, a cui Berlusconi risponde con sarcastica alzata di maniche, viene malmenato dai suoi sostenitori: ah, la delizia della mafia politica che affonda le sue radici nella profonda ignavia!
Ignavia che di certo non sfiora il resto dell’Europa e tanto per rifar accenno alla parentesi teutonico – carnevalesca: giusto il mese scorso, a Düsseldorf, ha sfilato un carro raffigurante, naturalmente l’immagine preponderante di Berlusconi, rappresentato come un omino nudo, che scocca il consueto sorriso da jolly, inghirlandato di piume in una sorta di stile “bunga – bunga”. Difronte a sé un mulo blu che simboleggia, con rispettiva scritta a chiare lettere, l’intera Europa, la stessa, che tramite taurina espressione di netta sorpresa e dolore, riceve una lesta presa da dietro dal protagonista: è una risposta, effettivamente, nuda e cruda, dataci con la medesima, spietata burla e volgarità degna del Cavaliere. Le altre scritte riportate sulle piume, sono ovviamente in tedesco, ma esse e l’intero contesto, hanno per noi inequivocabile messaggio: “Berlusconi che la mette a quel posto a tutta quanta l’Europa”, barzelletta colta ed incassata perché tremendamente vera, pronta a strappare l’amara risata. La stessa da lui fatta incarnare all’Italia e difatti mandata in passerella sul lungo palcoscenico europeo.
Ed ancora una volta, nonostante tutto, il suo ritorno è stato accolto a braccia aperte, al diavolo la turpe vergogna ed il passato, il successo è assicurato e chi si schiera contro, beh, non sarà che un altro miserabile comunista.
C’è da dire che la folla ha sempre e comunque avuto un debole per personaggi del calibro, all’insegna del connubio: “Carisma & Cabaret”. In tale campo, neanche a dirlo, l’Italia s’aggiudica un posto di tutto rispetto, agghindato di pittoresca cornice.
La stessa Italia che dedica vie, piazze, monumenti ad immensi personaggi che si sono distinti nella sua storia bellica, sociale, civile, intellettuale, POLITICA, ma proprio riguardo quest’ultima, fa l’occhiolino ed incorona il più abile degli esibizionisti pubblici, dei bugiardi, dei venditori di fumo, degli affaristi sfegatati e degli impenitenti ed impuniti ladri, dal punto di vista governativo, pienamente autorizzati dallo stesso Stato, che è dunque doppiamente artefice di crimine.
Di conseguenza, chi sostiene e vota per utopia, chi per ignoranza, chi per paura, chi semplicemente per aggrapparsi stancamente, esasperatamente, all’ultimo spiraglio di speranza, sia esso proveniente da una fazione o l’altra. E dall’alto del suo PDL, chissà che lui in persona non pensi: “Cari i miei votanti e sostenitori, voi non avete ancora capito niente. E cara Italia, mi consenta: che questo dato di fatto, ben venga e continui a prosperare".

di Angela Cicinelli

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Data:  5/3/2013   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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