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La mia cara famiglia (non per niente mi sono sparato) di Pierre Notte

Malfitano-e-Mazza 1 CASTEL MAGGIORE (BOLOGNA) - Dopo il successo di Due vecchiette vanno a nord, Angela Malfitano e Francesca Mazza ritrovano la scrittura di Pierre Notte, tra i più interessanti autori della scena contemporanea francese, con il quale hanno intrecciato, in questi ultimi due anni, un dialogo artistico particolarmente suggestivo e significativo. In prima nazionale, per la stagione Sguardi di Castel Maggiore (Bologna), Angela Malfitano e Francesca Mazza presentano, in prima assoluta, con Maurizio Cardillo e Pietro Piva, La mia cara famiglia (non per niente mi sono sparato) di Pierre Notte, con la traduzione di Anna D’Elia.
Un’occasione per il pubblico di scoprire o ritrovare la forza pungente della scrittura di Pierre Notte nella sorprendente interpretazione ‘a quattro voci’.
La mia cara famiglia (non per niente mi sono sparato). Piccoli sketch che raccontano l’inferno domestico all’insegna di uno dei sette peccati capitali, l’ira. Una serie di rapidissimi scontri verbali, che mettono in scena l’orrore di dinamiche familiari, o intergenerazionali, assassine, di sordi rancori trattenuti a stento, di frustrazioni a lungo imbrigliate e finalmente sciolte.

Scambi di battute al vetriolo, parole usate per far male, per uccidere, piccole rudimentali bombe psichiche lanciate contro l’altro dal fondo della propria trincea. Micro drammi che colgono l’attimo di feroce cecità, il lampo rosso, l’onda calda che percorre il corpo e trasforma ognuno di noi in un killer. L’universo è quello, caro all’autore, dell’interno borghese in ambiente urbano, microcosmo violento e acculturato, dove si legge molto, si parla molto, si è molto soli.
Lo spettacolo sarà preceduto da Moti d’attore prima di andare in scena di Pierre Notte con la traduzione di Anna D’Elia.
Moti d’attore prima di andare in scena. Breve commediola buffa in forma di divertissement, in realtà un raffinato saggio sul teatro e sui meccanismi che presiedono alla sua creazione.
Cos’è la scena, chi è l’attore, e cosa succede quando, complici l’una e l’altro, si compie la suprema magia? Nei dodici quadri di un ideale cammino iniziatico, scandito da altrettante stazioni di un’esilarante via crucis psico-somatica, seguiamo dappresso la reazione chimica che avviene nel corpo dell’attore appena prima dello spettacolo: la vescica che scoppia, la pancia che gorgoglia, la testa che esplode, gli occhi che fissano il vuoto, la memoria che si sfalda, e il terrore, puro e assoluto, del sipario. Fin qui nulla di nuovo.

Tranne che il vero e più profondo mutamento avviene altrove, nelle “regole del gioco”: ed ecco che quel che è vero sembra improbabile, quel che è probabile è verosimile, quel che è falso diventa probabile. E quando le cose sono del tutto improbabili, è allora che… sono proprio vere.
La mia cara famiglia (non per niente mi sono sparato) riscrittura del testo La colére.
La colére (L’ira) è stato presentato per la prima volta in Italia, in forma di mise en espace, all’interno del progetto IL TEATRO DI PIERRE NOTTE con Angela Malfitano e Francesca Mazza, a cura di Elena Di Gioia (Bologna, aprile 2011). Nell’ambito del Progetto, è stato, inoltre, presentato, per la prima volta in Italia, Moti d’attore prima di andare in scena (traduzione di Anna D’Elia) con l’interpretazione dello stesso Pierre Notte.
La mia cara famiglia (non per niente mi sono sparato) e Moti d’attore prima di andare in scena. Produzione Tra un atto e l’altro con il sostegno della Regione Emilia Romagna/Assessorato alla Cultura.

Autore, giornalista e regista, Pierre Notte (1969) viene nominato nel 2006 segretario generale alla Comédie-Française e Chevalier des Arts et des Lettres. Con la sua compagnia mette in scena La Ronde di Arthur Schnitzler e testi propri: La Maman de Victor (premio speciale della giuria per il Festival di Teatro di Lisysur - Ourcq nel 1992), L’Ennui d’Alice devant les arbres e Plutôt rouge velours. È autore di raccolte di poesie e foto, e di romanzi. Ha scritto per il teatro fin dall’inizio degli anni ’80, firmando recentemente Deux petites dames vers le Nord (2008) e Et l’enfant sur le loup (2009). Nel 2003 riceve una bourse d’encouragement à l’écriture théâtrale dal Centre National des Lettres. Dal 2005 per France Culture scrive C’est de l’être parti qu’il s’agit, Sombre précurseur-sitcom, L’État de Gertrud, Se mordre. Con il sostegno dell’Association Beaumarchais la pièce Moi aussi je suis Catherine Deneuve è allestita con la direzione di Jean-Claude Cotillard e vince i premi Théâtre 2005 della Fondation Diane et Lucien Barrière e nel 2006 il Molière du théâtre privé. Due vecchiette dirette a Nord è stato pubblicato nella raccolta Face à face 2010 edito da Titivillus (2010).
Data:  23/11/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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