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Ségolène Royal a tu per tu con Gianluca Abbate su Primarie, Hollande e donne

royal FIRENZE - Ségolène Royal e Lella Golfo sono innegabilmente due donne di coraggio. Due donne che, da sempre, combattono per rivendicare la centralità del ruolo femminile nella società e nei gangli del potere. Due amiche delle donne, abituate ad assumere responsabilità anche scomode senza delegare ad altri e senza aver paura di pagare, in prima persona, il prezzo di scelte difficili.
Non è affatto casuale che, nella sua trasferta italiana, l'esponente politica francese - universalmente nota per essere stata combattiva candidata socialista in corsa per l'Eliseo alle presidenziali del 2007 contro Sarkozy - abbia voluto essere presente alla dodicesima edizione del seminario internazionale su 'Donne, economia e potere', organizzato dalla Fondazione Marisa Bellisario, ospite d'onore della Presidente Golfo, nella splendida cornice della sala Brunelleschi dell'Istituto degli Innocenti a Firenze.
Ed è propria in questa storica location che incontro la Royal, oggi presidente del Consiglio della Regione Poitou Charentes in occasione del suo faccia a faccia con l'ex Ministro degli Esteri Franco Frattini in corsa per la nomina, nel luglio 2013 a Segretario generale della NATO.
'Senza donne non si esce. Senza donne non si cresce' : è questo il titolo del seminario scelto direttamente dalla Presidente Golfo.
Un titolo che ad alcuni potrebbe apparire provocatorio, ma che, invece, incontra immediatamente l'approvazione della Royal la quale così esordisce: "Condivido totalmente l'operato della Fondazione Bellisario perché, in un momento di crisi internazionale come quello attuale, credo sia necessario puntare sulla creatività delle donne senza attendere il benestare degli uomini."
Sorge spontaneo, a questo punto, chiederle quale sia la sua opinione in ordine alla legge entrata in vigore lo scorso agosto che introduce le quote di genere nel CdA delle società quotate e partecipate - la 'Legge Golfo' appunto - di cui la parlamentare del PDL è stata ideatrice e prima firmataria.
La sua risposta è immediata: "Lella Golfo ha avuto molto coraggio perché provvedimenti normativi di questa specie si scontrano da sempre con l'ostracismo e l'opposizione degli uomini.
Il Parlamento italiano con tale legge ha raggiunto un traguardo importante che, grazie anche al lavoro della Vice Presidente della Commissione europea Viviane Reding, mi auguro possa essere esteso a tutta l'Europa.
In Francia, sull'esempio di Italia e Norvegia, ci adegueremo nel 2015.
Certamente sarebbe inutile negare che in politica molto debba essere ancora attuato in materia di pari opportunità perché possa addivenirsi, finalmente, ad un modello di formazione egualitario delle liste elettorali, ma io sono ottimista e ho intenzione di continuare ad impegnarmi alacremente perché quelle che, sino a ieri, sembravano mete irraggiungibili, possano, invece, giorno dopo giorno, risultare sempre più a portata di mano.”
Le posizione di Ségolène Royal è ben chiara, ma la sua passione politica diviene assai tangibile quando le domando di esprimersi su un esempio specifico di impegno a favore delle donne: “Non ho dubbi in merito. Tutte le energie delle istituzioni a livello internazionale debbono essere convogliate in modo prioritario in una direzione specifica: arginare gli abusi e i crimini sulle donne che rappresentano, ancora oggi, una piaga sociale di cui non si dibatte a sufficienza.
E, quando parliamo di abusi, non dobbiamo dimenticare che la maggior parte di essi si consuma proprio all'interno della mura familiari. E', pertanto, quanto mai necessaria l'adozione di riforme politiche condivise incisive da parte dei Governi europei.
Sono stata molta lieta di aver affrontato qui a Firenze questo annoso tema anche con Franco Frattini e Lella Golfo."
Sègolène Royal non si tira indietro neanche quando le chiedo un suo personale parere sulle prossime primarie del centrosinistra in Italia: “Pierluigi Bersani – afferma - non era obbligato a indire le primarie, proprio in considerazione del suo ruolo di Segretario del più grande partito del centrosinistra in Italia, ruolo che gli avrebbe probabilmente consentito di ritenersi già formalmente investito.
Averlo fatto, aprendo così la competizione anche ad altri validi contendenti, va certamente a suo merito.
Io sono da sempre una sostenitrice convinta delle primarie che considero il più importante strumento di partecipazione democratica.”
Dall'apprezzamento nei confronti di Bersani passiamo a parlare della situazione politica d'Oltralpe, a distanza di pochi mesi dall'insediamento all'Eliseo del padre dei suoi quattro figli, François Hollande.
E anche su questo tema Ségolène Royal dimostra una sincerità spiazzante, senza lasciarsi tentare da perbenismi e infingimenti di sorta: “In Francia è ormai tempo di dare vita a una nuova fase, quella delle riforme strutturali che sono state promesse nel programma presidenziale, vale a dire la riforma del sistema finanziario, la riforma fiscale, la rivoluzione ecologica, la costruzione di solide basi per un futuro di dignità a favore dei giovani senza dimenticare la questione spinosa dei diritti civili delle minoranze.
In campagna elettorale si è evocato a lungo il 'sogno francese': non si può indugiare ancora con la cosiddetta 'operazione verità', ma occorre iniziare a realizzare quanto promesso.
Ritengo che sia un dovere nei confronti dei cittadini francesi che hanno richiesto discontinuità rispetto alla presidenza di Sarkozy.
Spero davvero che Hollande all'Eliseo e Jean-Marc Ayrault a capo del governo sappiano vincere questa sfida senza tentennamenti'.
Il ragionamento di Ségolène Royal è fin troppo lineare: in politica bisogna avere coraggio e saper osare in tutti i settori. Proprio a Firenze, al cospetto dell'illustre esponente socialista francese, suscita molto clamore la notizia che il Consiglio dei ministri ha varato il provvedimento recante il regolamento di attuazione della legge Golfo.
La presidente Golfo ne è entusiasta: “Questa decisione del Consiglio dei Ministri e quella del Parlamento Europeo che ha bocciato l’ennesima candidatura maschile in BCE costituiscono segnali inequivocabili: qualcosa sta cambiando e sono davvero felice di poter festeggiare tali traguardi epocali con Ségolène, la quale incarna il vero modello di un impegno femminile granitico.
In base alla mia legge, l'equilibrio tra i sessi si considera raggiunto quando il genere meno rappresentato all'interno dell'organo amministrativo o di controllo ottiene almeno un terzo dei componenti eletti: l'obbligo di presenza di almeno un terzo di donne diventerà efficace dal primo rinnovo degli organi sociali successivo all'entrata in vigore del regolamento attuativo.
E sarà la Presidenza del Consiglio a vigilare sulla regolare applicazione di questo impianto normativo, così come io in più occasioni avevo richiesto.
Ora, ovviamente, tocca alle politica sapersi 'adeguare' e le elezioni del 2013 saranno il decisivo banco di prova. Spero realmente che dalle urne possa risultare un Parlamento con una rappresentanza femminile molto più nutrita.
Lo scorso maggio il Commissario alla Giustizia dell'Unione europea Reding ha detto pubblicamente che, grazie alla mia legge, l'Italia si presenta all'Europa tutta come un esempio da emulare.
La mia sfida attuale è proprio quella di estendere i risultati di questa svolta epocale anche al Welfare, creando un sistema più dinamico, più inclusivo e come ha evidenziato Sègolène, soprattutto più creativo."
La Royal ascolta interessata le parole dell'Onorevole Golfo, mostrando con le sue dichiarazioni di condividerne i progetti e gli obiettivi.
Le chiedo, così, a bruciapelo se nel suo futuro c'è ancora 'la politica'. Mi risponde senza esitazione: “Ribadisco con piena convinzione che la mia passione per la politica è immutata e che voglio sempre essere utile al mio Paese. Chiedo un'accelerazione al Governo e sono consapevole del fatto che quando il compito è così arduo diviene necessario unire le forze, superando personalismi e ostilità. Ma noi donne abbiamo la determinazione che ci consente di non arrenderci mai.
La Fondazione Bellisario ne è l'esempio e per questo ringrazio di cuore Lella Golfo di avermi voluto insignire lo scorso giugno con la 'Mela d'oro'."
Arrivati alla conclusione del nostro incontro, un cenno merita 'l'universo dei giovani'.
“Quando parlo a giovani, è come se mi rivolgessi ai miei quatto figli.
Nei vari incontri con gli studenti, non solo francesi, pongo l'accento sull'importanza dello studio che rende liberi e che rappresenta l'unica strada da percorrere per edificare un futuro di dignità e di merito.
E' questa la sfida che deve essere fatta propria da tutti i governi europei e non solo, qualunque sia il loro colore politico”.
E' di lapalissiana evidenza che Ségolène Royal non abbia alcuna intenzione di fermarsi, ma di continuare la sua missione di apripista delle ragione delle donne.

di Gianluca Abbate
Data:  5/11/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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