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Il Persuasore, nel thriller di Mark Billingham gli assassini sono due

il-persuasore-libro 1 ROMA - Il Persuasore, di Mark Billingham. 2003 Edizioni Piemme spa, pagine 457. “Il persuasore” è un thriller un po’ diverso dai soliti, nella sua trama, nella sua ideazione. C’è la polizia, c’è un omicida e dei casi da risolvere. Fin qui è tutto come sempre; ma, fin da subito, ecco che si aggiunge un ingrediente diverso: gli assassini sono due. Uccidono ognuno in un luogo diverso, nella stesso giorno, vittime somiglianti.
C’è di più: uno dei due è la mente, il persuasore che incita l’altro a mettere in pratica quanto gli viene ordinato.
L’anello debole presto cederà e si farà catturare dalla polizia; il persuasore, invece, celerà la sua vera identità fino alla fine.

Buoni i flash back attraverso i quali si ricostruisce il passato dei due omicidi.
Le scene sono rapide, unite alle vicissitudini quotidiane dei poliziotti e alla loro vita. Ai dubbi, alle paure e alle abitudini.
Dice Holland, uno dei protagonisti al suo superiore: “Se alla fine ti fai un po’ meno domande, anche una, di quando il caso è iniziato, stai andando bene”.
E le domande che si faranno saranno molteplici, a volte ci saranno delle soluzioni, altre il caso si complicherà ulteriormente.

Solo a tratti ho notato qualche scena confusa, ma non sono tali da rovinare il gusto originale di questo romanzo, così definito dal Time out: “Uno sguardo inquietante sul potere e la paura. Da non perdere”.

di Miriam Ballerini
Data:  15/10/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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