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Nient’altro che Amare. Donna del sud nel primo romanzo di Amneris Di Cesare

libro-amneris-di-cesare ROMA - Nient’altro che Amare. Una storia di emarginazione e sopraffazione, quella raccontata da Amneris Di Cesare nel suo primo romanzo “Nient’altro che amare” edito da Edizioni Cento Autori. Una storia di violenza a cui la protagonista, Maria, risponde senza rassegnazione ma con la caparbietà propria delle donne del Sud, lottando contro l’arretratezza sociale e culturale del contesto in cui vive, usando l’unica arma che ha a disposizione: l’amore. Amore verso i figli, avuti non importa da chi.
Può un soprannome dato per caso, per sbadataggine, condizionare tutta una vita? E’ quello che succede a Maria, chiamata da tutti in paese a’ zannuta (la dentona).

A darle quel soprannome così ridicolo è stata la madre. Una madre che non l'ha mai amata, non l'ha mai difesa. Perché non è bella Maria. Ha i denti davanti irrimediabilmente sporgenti che le danno un'espressione da ciòta, da stupida. Non è ricca, non è elegante, non è colta. Per i suoi compaesani non è neanche una brava donna. Perché ha un corpo maledettamente sensuale. Che attira gli uomini e indispone le donne. Dà fastidio, Maria, agli abitanti del piccolo paesino sul mare dove vive, e la sua mansuetudine li porta a deriderla, umiliarla, emarginarla. Violentarla anche. Ma non è una donna che si piange addosso, à zannuta, tutt’altro: decide di non versare più una lacrima subito dopo la perdita lacerante del suo primo bambino, strappatole dal petto dal padre ubriacone per venderlo al suo violentatore.

Maria non si arrende alla vita. Continua a crederci, a combattere, a vivere a dispetto della rabbia delle beghine, dell'odio delle malelingue, del disprezzo e del desiderio incattivito degli uomini che la vogliono possedere e umiliare. Eppure non ci riescono. Mai. Perché per Maria non ci sono alternative, non può fare nient’altro che questo: amare. Amare i figli che dalle violenze le nasceranno, amare gli uomini che la prenderanno con la forza o con disprezzo. Riscattando se stessa e una vita intera. E' la storia di una donna capace di amare e perdonare, di darsi nella piena consapevolezza del proprio corpo, di agire con l'altruismo totale che solo un amore di madre rende possibile.

Amneris Di Cesare - Prima di affrontare la sfida del romanzo, ha pubblicato diversi racconti in varie antologie: Cuore in rete vincitore del concorso Lucca Autori Racconti della Rete nel 2003 (Newton Compton), A senhora nell’antologia del premio Pietro Conti 2006, il racconto Zanna, nell’antologia animalista di beneficienza in favore di Save The Dogs, Code di Stampa (Ed. La Gru) e il saggio Mamma o non mamma: la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter, incluso nell’antologia saggistica Potterologia: dieci as-saggi dell’universo di J.K. Rowling (ed. Camelozampa) a favore dell’onlus pro-infanzia Theodora; ha ottenuto Menzione d’Onore al Premio Letterario Nazionale per Romanzi Brevi Vico del Gargano con il romanzo breve Misterioso è il cuore nel 2008 e una Menzione Speciale con il racconto Vorrei incontrarti tra cent’anni al concorso Il Racconto nel Cassetto 2009. E’ stata lettrice per Vibrisse Libri e collabora al servizio fornito da Il Rifugio degli Esordienti-Danaelibri per la lettura manoscritti con commento critico. E’ co-fondatrice di F.I.A.E – Forum Indipendente Autori Emergenti e redattrice freelance delle riviste periodiche femminili.
Data:  14/10/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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