Raccordare amore, letteratura e storia con Bruni "Petacci e Mussolini" |
TARANTO - Vivace e importante dibattito intorno al romanzo di Pierfranco Bruni. Durante la presentazione a Taranto. Si è parlato dell'amore di Claretta Petacci per Benito Mussolini.“Passione e Morte. Claretta e Ben”. Un pretesto per raccordare letteratura e storia. Un vivace e interessante dibattito ha suscitato la presentazione del romanzo di Pierfranco Bruni dedicato a Claretta Petacci e al suo amore per Benito Mussolini dal titolo: “Passione e morte. Claretta e Ben” (Pellegrini editore) svoltasi nella salotto della Libreria Mondadori di Taranto. Ha introddo la serata Pio Rasulo, già Titolare della Cattedra di Estetica dell’Università del Salento.
Immediatamente dopo Pierfranco Bruni ha “raccontato” il percorso del romanzo costruito intorno ad elementi storici e a particolari incisi onirici. Il dibattito ha coinvolto il numeroso pubblico che ha partecipato con testimonianze e intriganti domande all’autore. Un dibattito ricco di spunti e di belle provocazioni culturali e umane che ha riscosso successo di pubblico ed ha aperto prospettive significative a nuove chiavi di lettura sulla questione.
La dialettica intorno al tema proposto da Pierfranco Bruni si è focalizzata sul rapporto tra storia e letteratura ma il personaggio centrale, come ha ribadito più volte l’autore, resta Claretta certamente romanzata nell’immaginario letterario e umano ma anche attraverso documenti che richiamano gli anni del fascismo.
La discussione è stata molto vivace e “frizzante” anche perché si sono confrontate posizioni diverse anche se tra le pagine di Bruni campeggiano due percorse fondamentali: la testimonianza e il sogno. Ovvero la fedeltà di Claretta al duce e la ricostruzione immaginaria di Bruni grazie a delle lettere apocrife, uno scambio di lettere tra Claretta e Benito e viceversa, che costituiscono il cuore del libro.
Ma cosa è questo nuovo libro di Pierfranco Bruni che tanto fa discutere a livello nazionale, (Rai Uno dedicherà, nelle prossime settimane, una intera puntata de “L’Appuntamento” di Gigi Marzullo con testimonianze tra le altre, di Gabriela La Porta e Mirella Serri). È un romanzo che racconta la passione, l’amore, la tragedia, la morte di Claretta Petacci, l’amante di Benito Mussolini. La donna con la quale condivise gli ultimi angoscianti e terribili giorni e le ore della fine del Fascismo di Salò.
Il romanzo, infatti, porta sulla scena la figura di Claretta ma viene ad essere filtrata attraverso un racconto che si dipana tra la storia, la meditazione e l’immaginario. Già nel 1996 Pierfranco Bruni aveva pubblicato un breve racconto dedicato a Claretta Petacci dal titolo: “Claretta e Ben. Il mio amore è conte”, ma in “Passione e morte” si ricontestualizza il tutto e si ricostruiscono scenari e particolari completamente nuovo a cominciare dal suo dialogo con il padre, dal suo viaggio a Giulino di Mezz’egra e delle lettere immaginarie.
Lo scrittore è come se si lasciasse trascinare dal racconto del padre che ha vissuto la stagione del fascismo ed è stato partecipe degli anni in cui il fascismo trionfò nel consenso di un’Italia che è diventata antifascista soltanto dopo il 25 luglio del 1943. La figura del padre ritorna insistentemente. Dopo il precedente romanzo “La bicicletta di mio padre” Pierfranco Bruni ritorna a far parlare questo padre con una voce che è quella della testimonianza di una generazione.
Pierfranco Bruni ha precisato: “Non si tratta di un libro di storia. È un romanzo articolato all’interno di un diario che propone interpretazioni e letture. Il romanzo si apre con l’incontro tra l’io narrante, il padre e la madre che dialogano; segue un capitolo che è soprattutto una passeggiata tra i luoghi dove Mussolini e Claretta vennero uccisi, ovvero di Giulino di Mezzegra. Mio padre è presente perché è presente la coerenza di una generazione che non ha rinnegato. Prima di ritornare sulla storia di Claretta e Benito, ho attraversato, comunque, i luoghi dove hanno vissuto le ultime ore e mi sono soffermato, ha detto Bruni, a decifrare il paesaggio, creando un immaginario che mi è servito a dare senso ad una ricostruzione emotiva ponendomi nel do dentro di questi destino. Forse senza l’osservazione di quei luoghi non avrei scritto questo romanzo”.
Il cuore del romanzo, comunque, si incentra sul rapporto, appunto, tra Claretta e Benito. Le ultime pagine hanno una marcata liricità. Infatti è nei capitoli finali che campeggiano le lettere immaginarie scritte da Claretta a Benito e viceversa, le quali si aprono ad una discussione a tutto tondo tra la vita e l’amore.
Un romanzo che in poche settimane ha fatto molto discutere e ha ottenuto uno straordinario successo, giungendo alla seconda edizione, con un interesse critico che ha scavato tra le pagine vite che raccontano gloria, tragedie, conformismi e morte.
Tra il “riflessivo”, la “ricostruzione”, il “diarismo” Pierfranco Bruni ha tratteggiato la realtà e l’immaginario. L’amore, la trasgressione e la tragedia tra Claretta e Benito non sono dei pretesti, ma il romanzo focalizza l’attenzione proprio sulla loro passione. Una passione che è dentro la storia che ha trasformato il volto di un Paese.
Durante la presentazione è stato più volte ribadito la necessità di ritornare a leggere pagine vive della nostra storia contemporanea andando oltre lo schema ideologico. Il romanzo di Bruni va chiaramente verso questa direzione.
“Parlare di Claretta Petacci, ha detto Bruni, significa anche poter discutere con libertà e coraggio di una nuova visione della storia con la consapevolezza che non esistono verità assolute come la documentazione recente dimostra”.
|
|
|
|