CROTONE - Può piacere o meno, ma la verità non può essere in questo caso deformata. Il Caso "Polverini" la dice lunga su quanto successo nella Regione Lazio, dimostrando la superficialità o forse lo spirito forcaiolo di una stampa troppo assoggettata, e poco incline a capire i meccanismi perversi dei quali siamo vittime. Se qualcuno si fosse documentato bene, avrebbe capito che nelle Amministrazioni regionali, Consiglio e Giunta hanno bilanci autonomi e che mentre i consiglieri non possono essere sfiduciati o azzerati, l'unico modo per farlo è che il presidente in carica della Giunta si dimetta. E' ciò che ha fatto Polverini, accusata e messa alla gogna per strumentalizzazioni politiche dettate da logiche di partito che ormai sono diventate un cancro e stanno degenerando uccidendo la parte sana di una società in coma irreversibile.
Occupare un posto di rilievo ed essere donna non va tanto d'accordo con una collettività a misura d'uomo dove si attuano congiure nel chiuso delle proprie stanze, attuando strategie suicide con caduta di stile, che si reggono su teoremi non dimostrabili. A chi giova tutto questo? Non certo alla democrazia di un Paese sempre più all'osso. Se analizziamo meglio i fatti, salta agli occhi che il Governo dei tecnici non è stato legittimato da nessun voto popolare. Monti poi è retto da deputati che agiscono autonomamente nella vita del Parlamento e servono solo per alzare o abbassare la manina per approvare leggi che stanno uccidendo la Costituzione svilendola e cancellando gli articoli salienti alla base del vivere civile. Eppure anche quando scoppiano scandali Monti viene recepito come il salvatore dell'umanità, mentre per Polverini scoppia la gogna mediatica. In tale logica anche lei avrebbe potuto rimanere al suo posto continuando a succhiare uno stipendio di tutto rispetto. Ma si è dimessa senza avvisi di garanzia. Al contempo si è creata la figura del mostro da dare in pasto all'opinione pubblica per potersi sbarazzare di lei il prima possibile. È il sistema ad essere marcio e non c'è bisogno di zingara per rendersene conto. Se si ha il coraggio di epurare gli uomini corrotti si badasse a creare un meccanismo trasparente e funzionale ai bisogni dei cittadini invece di parlare di euro, Europa, banche e finanza. Evidentemente anche questo caso è frutto di una precisa strategia.
di Antonella Policastrese
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