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Bruna. Una storia di cuore. Il vissuto di Fabio D. G. Fiorelli

libro-bruna1 ROMA - Bruna una storia di cuore. Di Fabio D.G. Fiorelli © 2012 Armando editore. Questo libretto è la testimonianza del vissuto dello scrittore, di quando lui, bambino di 5 anni, divenne fratello di Bruna, nata nel 1964. Fin qui niente di strano, molti di noi hanno fratelli o sorelle; ma la vita di Bruna è stata breve, la ragazza, per una cardiopatia congenita di base, morì a 17 anni.
Fiorelli, che oggi è uno psicologo e sociologo, ha voluto rendere memoria della vita di sua sorella,
che in così pochi anni ha lasciato una traccia profonda all’interno della sua famiglia; ma anche uscire da quello che è l’ambito personale per donare al lettore questo messaggio:“Le persone che ci lasciano, anche prematuramente, è comunque, per noi che rimaniamo, un insegnamento da cogliere grazie alla loro forza, interiore e fisica, sorprendente sotto molti aspetti”.
Il libro è suddiviso in parti, le prime che narrano della vicenda medica della ragazza, del suo sentire e di quello del piccolo Fabio, che non è abbastanza grande per comprendere. Lo scrittore si sforza di ricordare le sue sensazioni di allora, rielaborando ora le lacune che gli sono rimaste della sua infanzia fra ospedali e viaggi della speranza; col senno di poi e la capacità introspettiva del medico uso a leggere fra le righe dell’anima.
Intrecciate ai ricordi si trovano tracce anche del periodo storico, culturale e politico degli anni 60-70.
Leggendo si nota come Fiorelli sappia trarre anche dalle esperienze negative nuova fede e nuova linfa per procedere nel cammino della vita.
Ad esempio, alla morte del padre scrive: “ … mi indicò che la vita, la gioia di vivere, la gioia di avere la vita, va difesa comunque e in ogni momento con tutte le forze disponibili”.
Verso la fine del libro Fabio, dopo trent’anni dalla scomparsa della sorella, le scrive una lettera accorata.
In aggiunta, al termine, troviamo alcune note sui suoi studi sulla età dalla nascita all’adolescenza e dei cenni sui dati Onu e Unicef e gli obbiettivi che questi intendono raggiungere entro il 2015.
Oltre che col cuore, immancabile in una vicenda umana, tanto più se questa ci tocca personalmente, Fiorelli ha voluto comunque inserirsi come medico col raziocinio della elaborazione e il risultato che nulla accade per niente; tutto ci fa crescere e ci rende più uomini.

di Miriam Ballerini
Data:  1/9/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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