Superare le emergenze globali si può, con scienza, bene e verità |
ROMA - Ancora una volta il seminario internazionale sulle emergenze planetarie che da 45 anni si svolge ad Erice grazie al Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana”, ha lasciato il segno. Scopo dei seminari è divulgare il sapere scientifico secondo la concezione di scienza perseguita dal Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana”, presieduto dal prof. Antonino Zichichi, presidente del WFS (Federazione Mondiale degli Scienziati), e cioè “una scienza senza segreti e senza frontiere”.
Quest'anno, oltre alla partecipazione di 140 scienziati da ben 100 diversi Paesi, il seminario ha visto la presenza di alcuni esponenti politici provenienti da varie esperienze, al fine di offrire il proprio contributo ai lavori congressuali.
Il prof. Vaclav Klaus, presidente della Repubblica Ceca, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, due parlamentari della Camera dei Deputati, Alfredo Mantovano, già componente di vari governi nazionali e Alessandro Pagano, già componente di vari governi regionali, oltre al Segretario Generale della Repubblica, Donato Marra. Essi si sono alternati, in ognuna delle 5 sessioni quotidiane di lavoro, per dibattere su quali scenari si stia muovendo il mondo.
La tesi di partenza su cui si é realizzato questo confronto è la seguente: i fatti dimostrano che scienza, tecnologia e cultura, da sole non stanno bastando per la soluzione dei molteplici problemi di cui soffre la società. Ciò perché, come ha autorevolmente spiegato il prof. Zichichi, "il mondo scientifico spesso è afflitto da ideologie al punto di negare l'evidenza e di ragionare ancora come ragionavano i pre-aristotelici".
Infatti, la società moderna è disattenta nel valutare con rigore i problemi che affliggono la nostra vita e il nostro pianeta. Energia, acqua, inquinamento ambientale, clima, terrorismo, crollo demografico, crisi economica e cosi via, sono soltanto alcuni dei 71 problemi ormai censiti e studiati dal Centro Majorana. Questo numero abnorme di emergenze, che fra l'altro continua a crescere, non può essere un caso.
In altri e più precisi termini, il declino a cui sta andando incontro la nostra società trae origine dal profondo conflitto interiore e dal relativismo che agitano e dominano l’uomo moderno. Dunque la recente crisi economica globale, tanto per citarne una che è particolarmente attuale, è lo specchio di una crisi molto più ampia, profonda e complessa che ha colpito l’uomo moderno: una crisi esistenziale, etica e antropologica.
Questa crisi, nella quale l’uomo si è smarrito è universale, perché non vi è popolo che in misura maggiore o minore non ne sia colpito; totale, perché colpisce tutte le potenze dell'anima e tutti i domini dell'azione umana; è dominante perché rende caotico e inestricabile il groviglio di tante forze che appaiono impazzite e, infine, è un processo che più o meno velocemente erode e distrugge tutte le potenzialità positive.
Ma perché è esplosa questa crisi? Questo è il quesito maggiore che si sono posti gli scienziati che, al di là della propria indiscussa competenza scientifica, sono consapevoli della presenza di un "qualcosa" che condiziona negativamente l’agire umano.
Ha provato a rispondere Alfredo Mantovano che ha affermato: "con realismo va ricordato che l’essenza del totalitarismo coincide con la trasformazione della menzogna in verità grazie all’arbitrio che un uomo esercita su un altro uomo. Si pensi addirittura alla liceità di chi si arroga il diritto di togliere la vita ad un altro essere, specie più debole [...] . Si continua a porre la scienza e la tecnica al servizio della morte con strumenti di distruzione di massa, ma anche – al tempo stesso – in sale mediche asettiche, lontane dalle telecamere e da testimoni scomodi ".
Alla fine i politici invitati e l'emissario del Presidente della Repubblica si sono trovati tutti in sintonia sulla concreta proposta di Zichichi di sostenere il progetto “Science, Technology and Culture in the third millennium: a project for mankind”, che mira a coniugare oltre alle tre componenti più importanti per lo sviluppo della società, appunto scienza, tecnologia e cultura, anche le tre imprescindibili componenti morali dell'uomo, e cioè libertà, bene e soprattutto Verità, per far si che le tecnologie innovative siano sempre, 'pro’ e mai ‘contro’ la vita.
Come ricordava Aristotele solo la Verità che è la "corrispondenza delle cose e dell'intelletto", può riportare ordine alle cose.
Onorevole Alessandro Pagano Camera dei Deputati
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