BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) - L'italiana Marta Cuscunà e lo spagnolo Jesús Rubio Gamo tra memoria e mito. Venerdì 31 agosto B.motion, il segmento di Operaestate Festival Veneto dedicato ai linguaggi del contemporaneo, presenta due lavori in prima nazionale che affrontano il tema del femminile tra memoria e mito. Da un lato l'italiana Marta Cuscunà (ore 21 Teatro Remondini) che dopo lo straordinario successo di “E' bello vivere liberi” prosegue la sua ricerca sulla resistenza al femminile; dall'altro lo spagnolo Jesús Rubio Gamo (ore 22.30 Teatro Remondini) che porta in scena un lavoro di teatro-danza costruito attorno alla figura di Ofelia.
Lo spettacolo precedente, il primo di Marta Cuscunà come autrice-regista, ha segnato l'avvio di un percorso che ha come filo conduttore il tema delle “resistenze” da parte delle donne nel nostro paese. Durante la lotta di Liberazione, le giovani partigiane avevano avuto un’intuizione molto importante nel considerare la donna come una risorsa fondamentale per la pace e la giustizia, quindi per la società. Questa intuizione, che pure anticipava di molti decenni la nascita di un vero e proprio movimento femminista, aveva, in realtà, radici profonde nella storia dell'Italia.
Con queste premesse il nuovo lavoro “La semplicità ingannata” analizza alcuni importanti tentativi di emancipazione femminile avvenuti nel nostro paese già nel 1500, immediatamente soffocati e dimenticati. In quel periodo avere una figlia femmina era un problema piuttosto grosso: agli occhi del padre era una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del matrimonio. Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa, perché poteva essere accasata facilmente, mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. Si dovette perciò porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Dosando sapientemente narrazione e teatro di figura, tra momenti drammatici ed altri di grande ironia, Marta Cuscunà prova a dare voce alle testimonianze di alcune giovani donne che, in quel periodo, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero nei confronti dei dogmi della cultura maschile; e soprattutto libertà di inventare un modello femminile alternativo a quello che da sempre gli uomini appiccicano addosso all’altra metà dell’umanità.
Altra forma di resistenza femminile quella adottata dal personaggio di Ofelia, protagonista di una delle due proposte internazionali in cartellone: il progetto spagnolo “About Ofelia”. Il personaggio dell’eterna innamorata dell’Amleto shakespeariano morta suicida, ha ispirato numerose opere pittoriche e musicali, le quali hanno sempre sottolineato il carattere tragico del personaggio, che da sottomesso e ingenuo simbolo di castità e purezza subisce, per il corso degli eventi e indipendentemente dalla sua volontà, un cambiamento radicale che lo portano ad esiti fatali.
Sebbene non rappresentata in scena, è soprattutto la tragica e romantica morte della ragazza che ha trovato maggiore riscontro nel lavoro degli artisti. Così anche in questo spettacolo l’immagine di lei che svanisce tra le acque è stato fondamentale motivo di interesse per il regista-coreografo spagnolo Jesús Rubio Gamo nel suo personalissimo viaggio poetico attorno a questa figura femminile entrata nel mito.
Come viene percepita Ofelia dalle donne di oggi? Che processo di identificazione crea? E’ considerato un vuoto mito romantico o espressione di una scelta consapevole? Corpi che interpretano la follia, in gesti quotidiani capaci di evocare la perdita di equilibrio, mentre il contatto con la realtà sfugge via tra le mani.
B.motion Teatro si conclude Sabato 1 settembre con due appuntamenti ultracontamporanei: Fagarazzi & Zuffellato con “Kitchen of the Future” (ore 21.00 Teatro Remondini) e i francesi Vivarium Studio con “L'effet de Serge” (ore 22.30 CSC Garage Nardini).
Opera Estate
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