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L'ultimo petalo. Miriam Ballerini scrive di ultimi e persone comuni

ultimo-petalo BRUGHERIO (MONZA E BRIANZA) - Di nuovo mi ritrovo davanti alle prime pagine bianche, preludio di un nuovo cammino. Come sempre quando scrivo, il mio sguardo è rivolto verso il basso: fra le crepe della strada, fra le cose di nessuno, fra il calpestio di innumerevoli piedi. Noto che anche dal cemento spuntano le margherite; quando le raccogli, le dita, ormai in un gesto automatico, ne sfogliano i petali nel vecchio gioco del “m’ama o non m’ama?”
Ma la vita è così assoluta? Prodiga di risposte imprescindibili?
Gli episodi felici sono destinati a essere solo ricordi piacevoli?
Le batoste ricevute lasciano ematomi sterili?
O da ogni esperienza, positiva o negativa che sia, possiamo trarre nuova linfa a cui attingere per nutrire la nostra anima?
La vita non è bianca o nera; la vita è un arcobaleno steso a lenire lo sconquasso del temporale. Proprio come quell’iride, il suo disegno non è tangibile, spesso va colto al volo.
La margherita all’ultimo suo petalo non ci dà risposte, forse ci pone ancora una domanda: “che tipo d’uomo vuoi essere?”
Attraverso le storie di persone comuni e degli ultimi, cercherò anche io, come voi, di comprendere quale sarà la mia strada; probabilmente seguirò il volo dell’ultimo petalo.

Miriam Ballerini scrive del suo libro L'ultimo petalo (Sariel International)
Data:  25/8/2012   |    © RIPRODUZIONE RISERVATA            STAMPA QUESTO ARTICOLO            INVIA QUESTO ARTICOLO


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