Il Palazzo della Mezzanotte, di Carlos Ruiz Zafòn. Avventura e paranormale |
ROMA - Il Palazzo della Mezzanotte, di Carlos Ruiz Zafòn (Arnoldo Mondatori Editore). L’autore è soprattutto conosciuto per due romanzi che hanno avuto un ottimo successo: L’ombra del vento e Il gioco dell’angelo.
Pochi, invece sanno che, i primi quattro romanzi da lui scritti, erano destinati alla narrativa per ragazzi.
Uno di questi è proprio Il palazzo della mezzanotte. L’unico libro che io ho letto di questo autore, pertanto non correrò il rischio di fare paragoni o notare differenze!
Come lo stesso Zafòn auspica, è sì un libro per ragazzi, ma affascinante e di piacevole lettura anche per un pubblico adulto.
Non è scritto con frasi semplici, non narra di banalità; ma la sua penna sa creare piacevolissime immagini, descrizioni particolari e, la storia, è comunque comprensibile per dei lettori giovani, ma ha molto da consegnare anche a chi ha qualche anno di più.
Ambientato nella Calcutta del 1932, narra la vicenda di alcuni ragazzi orfani, legati fra loro da una associazione creata appena fuori le mura dell’orfanotrofio, in un vecchio palazzo abbandonato, appunto: il palazzo della mezzanotte, perché è quella l’ora in cui si incontrano.
Uno dei ragazzi, Ben, non sa di essere stato abbandonato neonato, per proteggerlo da morte sicura, diviso dalla sorella gemella Sheere.
Il destino vorrà che a sedici anni compiuti i due si ritrovino e scoprano il loro passato e il pericolo che sempre hanno corso, anche se del tutto ignari.
Il libro è un misto tra fantasia, avventura e paranormale, ben mescolate e amalgamate con mano sapiente.
Al momento della ritrovata unione, i due gemelli dovranno combattere contro il loro antico nemico, che già al momento della nascita aveva tentato di ucciderli.
Ma non saranno soli in questa battaglia che si svolgerà fra le vie di una Calcutta povera e nuda e una vecchia stazione, andata distrutta il giorno della inaugurazione, costruita da loro padre. Verrano aiutati dai loro compagni d’orfanotrofio.
Chi sta narrando la vicenda è Ian, uno degli orfani, che ha avuto la fortuna di sopravvivere e realizzare il suo sogno: diventare medico.
Ma lo fa intervenendo solo poche volte, lo si capisce dalle pagine scritte in corsivo; per il resto il libro si narra da sé.
Una lettura d’evasione, con una bella storia raccontata con delicatezza.
di Miriam Ballerini
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